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"ZONA CHIEVO", Toni al 91'... 'furmini' a Perugia!

di Stefano Borgi

Col Chievo finisce spesso in questo modo. Finisce che al 90', o ancor meglio nel tempo di recupero, il risultato cambi ed i clivensi si arrabbiano. In qualche caso si infuriano pure. Ecco perchè abbiamo titolato “Zona Chievo”, mutuando il più celebre (e più appropriato) “Zona Cesarini”, proprio per ripercorrere i minuti finali di Fiorentina-Chievo. Nello specifico quello del 15 gennaio 2006.

E' la prima Fiorentina di Prandelli, quella del campionato 2005-2006, che (ahilei) aveva dovuto subire già una mutazione genetica. Il 10 gennaio 2006, infatti, nel corso di uno Juventus-Fiorentina valido per gli ottavi di coppa Italia, Sebastien Frey aveva riportato un trauma contusivo alla tibia con lesione da stiramento ai legamenti del crociato posteriore e collaterale laterale del ginocchio sinistro. Operazione immediata e fuori tre mesi. Pantaleo Corvino era corso ai ripari ingaggiando nientemeno che due portieri: il casalingo Gianluca Berti ed il romeno Bogdan Lobont. Nell'immediato, però, toccava al quasi omonimo Sebastian Cejas, argentino, protagonista l'anno prima della promozione in serie A. Protagonista certo, ma inesperto della massima serie... E ce ne accorgeremo presto. C'è intanto da disputare la 19° giornata di campionato, avversario il Chievo di Pillon, una delle sorprese del campionato. Si gioca sul neutro di Perugia causa la squalifica del Franchi rimediata proprio nella partita d'andata di coppa Italia contro la Juventus del 30 novembre 2005. Storie di fumogeni e tafferugli tra tifosi, i soliti due pesi e due misure... Viola comunque in grande spolvero, terzi in classifica dietro Juventus e Milan, reduci da 4 risultati utili consecutivi. Altra mutazione genetica: l'ingresso di Luis Jimenez come uomo tra le linee nel 4-2-3-1 di Prandelli. Il piccolo cileno fu l'acquisto di punta del mercato di gennaio, e questo mandò su tutte le furie Valeri Bojinov che si vide scavalcato dal “maghetto” nelle gerarchie dell'attacco viola. Addirittura nell'intervallo di quel Fiorentina-Chievo si parla di un alterco avuto con Andrea della Valle, giunto a dirimere una lite tra lo stesso bulgaro e Cesare Prandelli.

CRONACA: temperature rigide al “Curi”, Fiorentina (con l'eccezione di Frey) in formazione tipo e partenza sprint che porta al vantaggio gigliato: è il 35', azione in profondità di Jorgensen che filtra a centro area per Toni, sinistro sull'uscita di Fontana e fa 1-0. Non è però la solita Fiorentina, la manovra soffre, non scorre, ed il Chievo guadagna metri. Al 70' arriva il pareggio con una punizione di Zanchetta che sorprende Cejas, pachidermico nel tuffo, certamente colpevole. Si arriva quindi al 91', più Chievo che Fiorentina, ed alla fine (va detto) il pareggio sarebbe il risultato più giusto. Non si è fatto, però, i conti col piede caldo di Manuel Pasqual, micidiale quell'anno con i suoi cross sui quali era solito avventarsi Luca Toni... imperioso, implacabile, spesso decisivo. Come quel pomeriggio di gennaio: cross di Manuel dalla sinistra, forte, tagliato, testata d'incontro di “Luca Toni e Furmini” e palla al “sette” alla destra di Fontana. Proprio sotto il settore riservato ai tifosi viola. E' il delirio, la mente va alle imprese di Coppa Uefa del 1990 quando Roberto Baggio faceva impazzire la curva travasata dalla Fiesole al “Curi”. La Fiorentina batte il Chievo 2-1, quando nessuno ci sperava più,  e nasce così la “Zona Chievo”. Fino al 22 febbraio 2009... quella volta però ci pensò Adrian Mutu...


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