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COMUNQUE VADA, SARA' UN SUCCESSO

di Stefano Borgi

Cinquantacinque punti alla 32° giornata... come lo scorso anno. Quarto posto in classifica... come lo scorso anno. Cinque punti in più dell'Inter... come lo scorso anno. La differenza la fanno gli avversari: 25 punti in più per la Roma (76 contro 51), 8 in più per la Juventus (con una partita in meno). La differenza la fa la distanza dal 3° posto, l'anno scorso ad appannaggio del Milan (+ 4 sui viola), quest'anno del Napoli (+ 9). Per il resto tutto uguale, nonostante l'impegno europeo, la coppa Italia (Fiorentina in finale, lo scorso anno eliminata a gennaio dalla Roma), nonostante le lungodegenze di Rossi e Gomez. Eh già, la coppia più bella del mondo in campo contemporaneamente solo per 257 minuti: 3 partite e mezzo, Grasshopper in coppa, Catania, Genoa e Cagliari in campionato. Fino alla frana di Agazzi sul ginocchio di Super Mario. Poi gli errori/orrori arbitrali, almeno 9 punti usurpati, più le quattro (poi ridotte a tre) giornate di squalifica a Borja Valero... squalifica sul campo e nell'anima dello spagnolo. Eppure la Fiorentina è lì, al quarto posto, alla caccia della settima coppa Italia, matematicamente qualificata alla prossima Europa League. E allora, di cosa ci lamentiamo? Cosa pretendiamo da questa squadra, spremuta fino al midollo, vessata dagli arbitri, privata dei suoi migliori giocatori?

NOSTALGIA CANAGLIA - Forse pretendevamo lo stesso gioco, la stessa manovra dello scorso anno. Sapendo di non poterla avere. Eh già, perchè la Fiorentina attuale è ben diversa da quella passata, nonostante l'identico risultato numerico. Non ci nascondiamo, noi rimpiangiamo quella Fiorentina che sapeva giostrare, che faceva possesso palla (ricordate a Roma contro la Lazio? Più di 68 secondo col pallone tra i piedi...) che sapeva fraseggiare in attesa che lo Jovetic, piuttosto che il Ljajic di turno dettassero il passaggio e puntassero la porta. Noi rimpiangiamo i calci piazzati inventati dal mago Gianni Vio (a proposito auguri... oggi era il suo compleanno), rimpiangiamo il tiki-taka, rimpiangiamo la cooperativa del gol, rimpiangiamo l'entusiasmo con il quale Montella ed i suoi ragazzi aggredivano le partite. Rimpiangiamo tutto questo. Oggi, allo stesso tempo, ringraziamo la Fiorentina per quel quarto d'ora da leggenda contro la Juventus, per aver cullato un sogno europeo lungo 161 minuti, per darci ancora una speranza... quella di abbracciarci il 3 maggio, con un trofeo in bacheca. Il primo dell'era Della Valle. Insomma, come disse un piccolo comico di fede granata... "Comunque vada sarà un successo".

IN ATTESA DI PEPITO - Però lasciatecelo dire, ieri finalmente abbiamo fatto un tuffo nel passato. Con il "falso nueve", senza punti di riferimento, con Cuadrado e Pizarro in gran spolvero (il cileno ha finito stremato, con i crampi), in campo abbiamo rivisto la vecchia Fiorentina. Quella divertente, sbarazzina che ci faceva divertire, che ci faceva sognare. Tutto in attesa del 3 maggio quando all'Olimpico ci saranno anche Rossi e Gomez, quando la vecchia Fiorentina farà la conoscenza con la nuova. E allora chissà che le due rette parallele non si possano incontrare...