.

CUADRADO, FELICITA' A MOMENTI... E FUTURO INCERTO

di Stefano Borgi

La frase più bella è apparsa su Facebook: "Se vogliamo ambire a grandi traguardi, non possiamo vendere Cuadrado. Non ci sono c..." Chapeau, mai capacità di sintesi fu più elevata. E del resto come dargli torto, il Cuadrado visto a Verona è un giocatore decisivo, devastante, tracimante. Come lo era stato sette giorni fa contro l'Udinese, come lo avevamo visto ad inizio stagione. Come, all'ennesima potenza, lo avevamo ammirato l'anno scorso quando si palesò al mondo intero. In tutto il suo splendore. E invece il post di Verona-Fiorentina non depone all'ottimismo. Quantomeno lascia dubbi ed omissioni sul futuro del colombiano, da qui il titolo... "Felicità a momenti, e futuro incerto". Non sappiamo se Cuadrado conosca Tonino Carotone (o se abbia mai sentito questi versi) ma rende l'idea. Eccome! Felicità che viene (durante i 90') e che va (nei minuti seguenti). Futuro incerto? Tutta la settimana, tra Juventus, Bayern e Psg... E chi più ne ha più ne metta. Qualcuno dice: è pretattica, finchè non si arriva alla firma nessuno dirà mai la verità. Può darsi, di certo la felicità è sempre più a momenti (sporadici) ed il futuro sempre più incerto.

AL POSTO GIUSTO - Una cosa è certa: Juan Cuadrado sta vivendo un momento di grazia. Quasi sorprendente se paragonato al periodo nero di febbraio-marzo nel quale il colombiano si era defilato, addirittura sembrava fare il compitino. Complice una situazione fisica precaria, e la posizione in campo... da esterno basso. Si è parlato molto del ruolo di Cuadrado, della "fissa" di Montella di schierarlo terzino (in partenza) per poi ritrovarselo davanti come natura vuole. Oppure farlo partire a sinistra (per far posto a Joaquin) e poi ritrovarselo sulla destra, sempre come natura vuole. Risultato? Cuadrado non ci credeva più. Cuadrado non era più entusiasta, non si divertiva ed in campo si vedeva. Si avvertiva. Poi da qualche domenica l'avanzamento, la posizione di nuovo offensiva, magari accentrata, ma dalla cintola in sù. E per incanto sul volto del colombiano torna il sorriso. Volete la riprova? La corsa sotto la Fiesole dopo il gol contro l'Udinese. Non era mai successo in 20 mesi di Fiorentina, il ragazzo era felice, gasato come non mai. Potenza della suggestione, della convinzione di essere al posto giusto nel momento giusto. Magari anche per il futuro, un ruolo da trequartista di supporto alla coppia Rozzi-Gomez... Hai visto mai?

FUTURO INCERTO -. A questo punto si inseriscono le parole dei due protagonisti. Daniele Pradè (colui che non deve vendere Cuadrado) e lo stesso calciatore (che deve far di tutto per rimanere). Diciamola tutta: entrambi non ci sono piaciuti. Gioco delle parti, frasi fatte ad uso e consumo dei media? Forse, può darsi. Però la frase del Ds viola: "Sceglieremo il meglio per il ragazzo..." Bah, sospendiamo il giudizio. Faceva prima a dire... lo manderemo al Bayern dove potrà vincere tutto, e guadagnare un sacco di soldi. Lo stesso Cuadrado che dice... "Non mi piace parlare del mio futuro". Ma benedetto ragazzo, tra un mese finisce la stagione, la gente, i tifosi vogliono sapere. Almeno il tuo stato d'animo. E invece niente: incertezza a 360 gradi. E la felicità (dei tifosi) che vive momenti sempre più difficili. Noi facciamo nostra la frase iniziale: "Cuadrado deve rimanere, non ci sono c..." Perchè è vero che tutti sono utili e nessuno è indispensabile (sopratutto se sostituito al meglio), ma per uno come Cuadrado...