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E' SCOCCATA LA SCINTILLA?

di Stefano Borgi

Lo avevamo scritto qualche giorno fa... Basta poco. Manca un risultato, un grande risultato per fare il salto di qualità. Un'impresa perchè scocchi la scintilla, perchè la Fiorentina prenda convinzione dei propri mezzi e spicchi il volo. Detto, fatto! Il risultato è arrivato, l'impresa è sotto gli occhi di tutti. Adesso sta alla squadra di Montella dare continuità e dimostrare che la Fiorentina è cresciuta, che finalmente ha compiuto il fatidico salto in avanti. Inutile negarlo, il 4-2 in rimonta sulla Juventus ci ha riportato al 4 dicembre 1994. Ricordate? Si giocava Juventus-Fiorentina per la 12° di campionato, la Fiorentina di Ranieri parte a spron battuto e va sul 2-0 con i gol di Baiano e Carbone. Per poi farsi recuperare nella ripresa: doppietta di Vialli, gol di Del Piero (si, proprio lui, quello che ci viene propinato ad ogni piè sospinto), il tutto in 14 minuti. E la Juventus di Lippi comincia la sua epopea. Eh già, perchè da quel giorno i bianconeri inanellano una serie di vittorie senza precedenti: 3 scudetti in quattro stagioni, 1 Champions League, 1 coppa Italia, due supercoppe italiane.... Può bastare? Doping o non doping, Agricola o non Agricola. Spiegare cosa accadde è molto semplice: in casa Juve scoccò la scintilla. Il fuoco che covava sotto la cenere divampò incontrollabile. Nè più nè meno come successe alla nazionale di Bearzot che nel 1982, dopo un girone eliminatorio deficitario, battè l'Argentina e divenne inarrestabile. Fino a laurearsi campione del mondo.

CHI SI FERMA E' PERDUTO - Parlavamo di continuità. Qualcuno può dire, il 4-2 sulla Juventus non vi è bastato? Una squadra che sotterra, umilia i campioni d'Italia, non offre le dovute garanzie per un campionato da protagonista? Non del tutto, e ci spieghiamo. Noi abbiamo negli occhi quel quarto d'ora devastante nel quale i viola realizzano quattro gol, ci mancherebbe, ma allo stesso tempo ripensiamo a quei 70' nei quali la Fiorentina sembrava inerme, inibita dalla propria inerzia, impaurita di fronte all'organizzazione juventina. Di fronte alla fisicità dei bianconeri. Abbiamo negli occhi un Pizarro lontano parente del miglior Pizarro (quello di 12 mesi fa, per intendersi...) un Cuadrado che, dopo l'infortunio alla spalla, non si ritrova, non salta l'uomo. Un Aquilani spento, balbettante, che ormai si limita a fare il mediano. Magari di qualità, ma pur sempre mediano. E poi la manovra: lenta, involuta, il possesso palla sterile fine a se stesso, niente a che vedere col "Tiki-Taka" della scorsa stagione. Noi crediamo che molto sia dovuto al doppio impegno coppa-campionato, all'inserimento di Gomez che ha cambiato certi equilibri nello spogliatoio, al vuoto improvviso lasciato dalla coppia Jovetic-Ljajic... che non c'è più. Che (volente o nolente) assicurava brillantezza ed imprevedibilità a tutto l'attacco viola. Ad una convinzione, un entusiasmo che si era affievolito. Fino a scomparire. Un entusiasmo che, per rinascere, aveva bisogno di un risultato, di un grande risultato. E secondo voi, i quattro gol alla Juventus basteranno a far scoccare la scintilla?