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GONZALO, NONOSTANTE TUTTO. E NETO...

di Stefano Borgi

L'attualità dice Pepito. Eppure la partita l'ha vinta Gonzalo. Gli occhi, il cuore della gente sono tutti per Pepito. Eppure, ancora una volta, la Fiorentina deve ringraziare Gonzalo. Beninteso, Pepito Rossi merita tutto questo. Pepito merita calore, comprensione, ed anche un pò di fortuna. Merita sopratutto un sorriso... quello del radiologo. Noi però (ci scuserete) proviamo a parlare di calcio, nello specifico di Gonzalo Rodriguez, difensore argentino di San Lorenzo. Parliamo di Gonzalo, nonostante tutto. Nonostante che in pochi abbiano visto il suo gol, oscurato dall'urlo di Pepito. Lo stesso Gonzalo che in 14 mesi (aprile 2006-giugno 2007) si è infortunato tre volte, per un totale di 15 mesi d'inattività. Lo stesso Gonzalo, uno dei migliori amici di Pepito, che con lui ha giocato 5 anni nel Villareal. Ancora Gonzalo, che di professione fa il difensore, che se volesse saprebbe fare il centrocampista, che solitamente segna gol come un attaccante. Forse perchè, in gioventù, l'attaccante lo ha fatto per davvero, e come si suol dire... "Impara l'arte e mettila da parte". Gonzalo, infine, che realizza il 10° gol in 16 mesi con la maglia viola, il quarto stagionale, il secondo in campionato. Ah, dimenticavo... Gonzalo che nella ripresa torna a fare il difensore, salva il risultato respingendo sulla linea un tiro a botta sicura di Paulinho. Eh già, Gonzalo Javier Rodriguez che per noi è un fuoriclasse, un top-player, un vero e proprio valore aggiunto. In attesa che se ne accorga Sabella, e lo porti con se ai mondiali di Brasile 2014.

TRE INDIZI FANNO UNA PROVA? Bologna, Sassuolo e Livorno. Tre partite, tre vittorie. 9 punti, zero gol al passivo. Pochi meriti contro i rossoblù, buona presenza e sicurezza ostentata con i nero verdi, due-miracoli-due contro gli amaranto. E la sensazione che sia finalmente la volta buona. Parliamo di Norberto Murara Neto, croce e delizia del tifo viola, un portiere (si sussurra) non all'altezza di "questa" Fiorentina. Un portiere che deve crescere, che deve acquistare continuità, che ha grandi doti naturali ma deve migliorare la tecnica. Insomma, come cantava qualcuno... il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette. La domanda, però, sorge spontanea: la Fiorentina può aspettare? La Fiorentina ha il tempo di crescere in casa un (potenziale) campioncino? Norberto, da parte sua, ha spalle larghe e sembra aver imboccato la strada maestra. Sopratutto il brasiliano piace a Montella, piace ai compagni, piace perchè e' umile ed ha tanta voglia d'imparare. Adesso tocca solo a lui, perchè come diceva Eduardo... "Gli esami non finiscono mai".