LA DIFFERENZA TRA ME E TE
Il calcio è fatto di episodi. E così abbiamo espletato la prima ovvietà. Probabilmente ne seguiranno altre, perchè... come fai a spiegare una sconfitta simile se non con dei luoghi comuni? Tipo: il pallone è rotondo, chi segna per primo vince, a portieri invertiti passavamo noi... etc, etc. Partiamo da quest'ultima: Neto è stato probabilmente il migliore in campo, insieme a Gonzalo Rodriguez. Però, è il bello del calcio (altra ovvietà): proprio i due migliori in campo (insieme a Tevez, va detto) hanno deciso in negativo la serata. Dapprima un intervento al limite del suicidio dell'argentino (considerata la precedente ammonizione), poi il classico gol preso da un portiere sul proprio palo. Due episodi che condannano Neto e Gonzalo. Senza remora, senza appello. Torniamo al discorso iniziale. C'è stato un altro momento dove è girata la partita: siamo al 6' della ripresa, Cuadrado si libera della schiavitù da terzino e affonda la progressione. Punizione dal limite per la Fiorentina. Mille opzioni, mille modalità, calcia Borja Valero. Palla docile docile tra le braccia di Buffon. Occasione, occasionissima sprecata, sopratutto in una partita dominata dall'equilibrio. Passano 20 minuti, Llorente fa fuori Gonzalo (che viene espulso), punizione dal limite per la Juventus. Una opzione, una modalità, calcia Pirlo. Palla violenta, violentissima, sotto il 'sette' alle spalle di Neto. Piccola parentesi: sembra che, a fine partita, Pirlo abbia preso sottobraccio Borja e gli abbia detto... “Vedi Borja? La differenza tra te e me è proprio questa: tu sei bravo, anzi bravissimo, ma ti manca il guizzo finale. Ti manca il colpo del K.O. Sennò, forse, giocheresti in nazionale. Io invece sono un campione, un fuoriclasse, e certe occasioni non me le lascio scappare. Ed infatti sono campione del mondo. La differenza tra te e me... sta tutta qua”. Non ce ne voglia Borja, ma Pirlo ha ragione. Noi vogliamo dieci, cento, mille Borja, ma in certe serate, in certe partite la differenza la fanno i campioni, gli episodi. E stavolta gli episodi, gestiti dai campioni, hanno premiato la Juventus.
PEPITO DOVE SEI? Ci sono altre differenze. Ad esempio quella tra Gomez e Rossi. Ricordate l'occasione del 2° minuto? Mettete Rossi al posto di Gomez: lancio di Borja, controllo di sinistro e tiro ballonzolante fuori di poco. Secondo voi Pepito avrebbe fatto di meglio? Manca la controprova, ma... La memoria va al 20 ottobre, quando Pepito fece tripletta in quel fantastico 4-2. Quando la differenza la fece proprio lui, Giuseppe Rossi. Ogni tiro un gol, il mancino chirurgico che mandò in delirio Firenze. E gli episodi che, per magia, cambiarono la partita. Comunque Rossi sta per tornare, Gomez cresce di condizione, qualcuno che sappia battere le punizioni si può sempre comprare. L'importante è che la Fiorentina ha dimostrato di esserci, di arrivarci vicino. Ha dimostrato che basta poco per migliorare. C'è solo da colmare quella differenza... tra te e me. Tra noi e loro.
PUBBLICO VINCENTE – In chiusura, c'è una differenza che è già stata colmata: quella del tifo. La Fiorentina è uscita tra gli applausi, è stata chiamata sotto la curva, la delusione è stata contenuta. Senza clamore, senza vittimismi di sorta. Si riparte da qui, da una presa di coscienza, da una maturità acquisita. Sempre cercando di colmare le differenze. Nel frattempo si può sempre provare a vincere la coppa Italia...