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LA MEGLIO GIOVENTU' VIOLA, IN ATTESA DEL RITORNO DEI TOP-PLAYER...

di Stefano Borgi

Pronti via, ed in campo contro l'Atalanta c'erano: Neto 24 anni, Savic 22, Wolski 20. Nella ripresa entrano Bakic e Matos, 20 anni entrambi. Fatti due conti, 106 anni totali per una media di 21,2. Senza contare Rossi e Tomovic di anni 26, Mati Fernandez 27, che di certo vecchi non sono. Insomma, la meglio gioventù viola. Alla faccia di chi dice che Montella non fa giocare i giovani, alla faccia dell'aeroplanino che va sull'usato sicuro. In panchina, poi, c'erano a referto Iakovenko di 26, Alonso 22, Rebic 19, con Ilicic 25 ed Hegazy 22... infortunati. Del resto lo ha detto Montella alla vigilia: "Se un giovane è bravo, con me gioca. Sennò sta in panchina". Non fa una piega, dal che se ne evince che la Fiorentina i giovani bravi ce li ha: Wolski, Bakic, Matos, Savic. In attesa di Rebic. Dall'altra parte ci sono: Ambrosini di anni 36, Munùa 35, Pizarro 34, Joaquin 32, Pasqual 31... Vi risparmiamo i conti: se prendiamo l'undici titolare viola (modulo 3-5-2: Neto 24; Tomovic 26, Gonzalo 29, Savic 22; Cuadrado 25, Aquilani 29, Pizarro 34, Borja Valero 28, Pasqual 31; Rossi 26, Gomez 28) il totale fa 302, con una media di quasi 28 anni (27,45). Un mix ideale tra esperienza e gioventù. Se prendete la rosa completa (25 elementi), il totale sale a 659, la media scende a 26,36. Comunque un'età matura, ma non vecchia. Qual'è il senso di tutto questo? Che la Fiorentina vince con la forza del gruppo, con la forza delle idee, sorretta da valide alternative, da una rosa studiata e ponderata in estate. E tutto questo nonostante le assenze in contemporanea di Gomez, Pizarro, Cuadrado. Pensateci bene: quali sono i tre "top-player" a disposizione di Montella? Gomez, Pizarro e Cuadrado (di Rossi parliamo dopo) e contro l'Atalanta mancavano tutti e tre. Risultato? Un 2-0 conseguito con irrisoria facilità, con maturità, nonostante la giovane età media. Idem dicasi in Europa contro il Paços de Ferreira (in gol il baby-Matos), eccezion fatta per Pizarro. Parafrasando il celebre film titoliamo: i "Top-player" possono attendere, anche se giovedì c'è l'Inter a San Siro e tutti e tre sarebbero serviti. Eccome...

VINCENZO E PEPITO - Dimenticavamo: seppur in altra categoria (quella degli allenatori) anche Vincenzo Montella può essere annoverato tra la meglio gioventù, oltre che un top-trainer. L'aeroplanino non arriva a 40 anni, è il terzo allenatore più giovane della serie A (dopo Liverani con 37 e Diego Lopez con 39) è al quarto anno nella massima serie. Prima una breve esperienza alla Roma, un anno a Catania, uno alla Fiorentina. Dovunque ottimi risultati, e le stimmate del predestinato. Per ultimo abbiamo lasciato Giuseppe Rossi, il quarto "Top". Di lui si è detto e scritto tutto, ma forse non abbastanza. Quasi due anni di assenza, pochi minuti a Pescara nell'ultima dello scorso campionato e la partenza sprint di quest'anno. Quattro gol e capocannoniere nell'attuale torneo, 5 gol totali (compreso quello di Zurigo col Grasshopper) in sei partite ufficiali. Sopratutto lo stupore degli addetti ai lavori: Montella dice che ci innamoreremo di lui, Pradè si lucida gli occhi davanti alla sua rinascita, Della Valle se lo coccola e dice che siamo solo all'inizio. Noi aggiungiamo che Pepito ha grande tecnica, grande cuore, nessuna cresta, nessun tatuaggio. Insomma, Pepito è una persona seria. Proprio quello che piace al tifoso viola.