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MARIO GOMEZ, TUTTO IL RESTO E' NOIA

di Stefano Borgi

Lo cantava Franco Califano, ed aveva ragione. Gli errori di Montella, le incertezze della difesa, Roncaglia impresentabile a quattro, Tomovic lo stesso a sinistra. E poi Cuadrado in panchina, non si era mai visto... Alla fine, credeteci, non interessa a nessuno. L'importante è che ora siamo 51 e 49. L'importante è sapere che la Fiorentina è favorita sulla Juventus, e tutto grazie al gol di Mario Gomez. Parliamo di percentuali, parliamo di possibilità, di speranze sul passaggio del turno. Però attenzione a non montarsi la testa, a non andare oltre quell'un per cento. Quell'un per cento di vantaggio che viene dal gol di Mario Gomez. E basta. Tra sette giorni la Juventus può venire a Firenze e fare due gol. Forse anche tre... senza subirne alcuno. E allora si annullerebbe tutto: questo confermerebbe la forza dei bianconeri, allo stesso tempo l'immaturità della Fiorentina. Basta poco. Si tratta di un gol in più o in meno, e tutto il mondo cambia. Almeno quello viola. Per questo vogliamo soffermarci sul gol di Super-Mario, e prima ancora sul lancio di Ilicic. Oppure sulla prestazione di Neto, decisivo una volta di più. Queste sono le cose concrete, per le quali la Fiorentina si appresta a costruire il "double": Coppa Italia ed Europa League. Magari ambedue contro il Napoli, non si era mai visto. Ma questa è un'altra storia.

MARIO, FINALMENTE! Mario Gomez ha capito tutto. Doveva scegliere quando palesarsi, quando sbattere in faccia agli scettici il proprio contratto da 4,5 di euro, ed ha scelto bene. Ha scelto la Juventus. Poteva fare scelta migliore? Del resto la storia è piena di calciatori miracolati da un gol contro la Juventus. Si parte da Rebonato, per arrivare a Pagliari. Tendi, Sacchetti, e poi Galdiolo, Cucchi e Di Chiara. Gobbi e Papa Waigo. E che dire di Osvaldo? Che mise il carico da undici con la smitragliata stile Batistuta? Tutti calciatori viola degni di nota, di rispetto, ma che devono ad una prodezza contro i bianconeri la propria immortalità. Mario lo aveva detto in conferenza stampa: "Fiorentina-Juventus è come e più di Bayern-Borussia Dortmund. So quanto valga per la città la partita con la Juventus (tra l'altro in un italiano meglio di Biscardi), sto lavorando per questo". Sta talmente lavorando che, alle 22,40 circa di un tranquillo giovedì di marzo, si è ritagliato un piccolo spazio nella "hall of fame" viola: lancio col contagiri di Ilicic, controllo e tiro, tutto col destro. Forse Buffon poteva restare in porta, ma fa 1-1. Per tutti, per la Uefa, per i tifosi viola.

APPUNTAMENTO AL FRANCHI - Si torna lì: Roncaglia ha sbagliato lo sbagliabile. Tomovic (e come lui Savic e Gonzalo) di testa in area di rigore non ne hanno presa una. La Juventus, con un pò più di precisione, poteva raddoppiare quando voleva. Senza contare le prestazioni di Pizarro e Mati Fernandez... lasciamo perdere. Eppure va bene così, ed è tutto merito di Mario Gomez. Con la promessa che, tra sette giorni, si ripeta. Perchè, in caso contrario, la delusione sarebbe cocente, l'illusione supererebbe la comprensione. La Juventus è tutt'altro che morta, tocca a Super-Mario affossarla definitivamente. Aufwiedersen...