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Fiorentina, evitare la Serie B per salvare la faccia e i conti

di Donato Mongatti

216 milioni e 241.841 euro. È la cifra a cui ammontano i «costi di produzione», ovvero le spese sostenute dalla Fiorentina nella stagione 2024-25 per mandare avanti il club, che emerge dall'ultimo bilancio (in aumento di circa 12 milioni rispetto alla stagione precedente). Come sono ripartiti questi costi? L'esborso più alto è rappresentato dai costi per il personale: 94,7 milioni. Questa voce è suddivisa in 85,9 milioni per salari e stipendi (la maggior parte, ovviamente, riguarda gli stipendi dei calciatori 71 milioni tra salari e bonus maturati); 6,5 di oneri sociali; altri 2,2 milioni tra tfr e altri costi.

La seconda voce più gravosa per le casse della società sono i costi di ammortamento e svalutazioni: 54,4 milioni. 7 milioni di immobilizzazioni immateriali (come marchi, brevetti, licenze, software, eccetera), 39,1 di ammortamenti per l'acquisizione dei cartellini dei calciatori (esempio: se compro un calciatore a 20 milioni che firma un contratto di 5 anni, l'ammortamento peserà per 4 milioni l'anno); 6,5 di ammortamento di immobilizzazioni materiali (in questa voce il Viola Park ha un peso dominante), più altri 1,7 di altre svalutazioni delle immobilizzazioni (per esempio il deterioramento di macchinari che ne fa diminuire il valore).

Al terzo posto troviamo 35,4 milioni «per servizi». In questa voce di bilancio sono compresi costi per attività sportiva (10,3 milioni), spese amministrative, pubblicitarie e generali (11,8), vitto, alloggio e trasporto calciatori (3,8), utenze sedi sociali e stadio Franchi (2,3), consulenze legali e commerciali (2,3), due milioni per le assicurazioni, 1,7 per servizio biglietteria e controllo ingressi, 0,9 per organizzazione eventi e ospitalità al Viola Park.

L'ultima voce di spesa rilevante è rappresentata da 25,8 milioni di «oneri diversi di gestione». Ben 19, 1 milioni di questi oneri sono rappresentati dai costi per il prestito dei calciatori, poi ci sono 3,8 milioni di minusvalenze e 3,2 per altri diritti da trasferimento calciatori.

Dalla stagione 2020-21 i «costi della produzione» del club gigliato sono stati: 171, 161, 183, 204, fino ai 216 della 2024-25. La stagione in corso ha visto durante la passata estate un saldo negativo nella compravendita dei calciatori: 89 milioni per assicurarsi i cartellini dei calciatori, contro 21,7 milioni derivati dalle cessioni. Questo sbilancio, verosimilmente, peserà sensibilmente sui costi di ammortamento e perciò anche il bilancio 2025-26 si chiuderà in perdita (il 24-25 ha registrato un passivo di 23,2 milioni). In questa stagione, tra l'altro, la Fiorentina dovrà versare nelle casse delle società da cui ha comprato i giocatori 34 milioni, ricevendo invece dalle cessioni solo 9 milioni. Per la stagione 2026-27 (la prossima), solo per il calciomercato dell'estate 2025 i milioni da pagare ai club saranno 29,3, mentre quelli che entreranno nelle casse viola 4,2.

La Fiorentina attualmente occupa l'ultimo posto in classifica e un'eventuale retrocessione in serie B, oltre a rappresentare un'onta (acuita dal fatto che avverrebbe nell'anno del centenario), sarebbe un bagno di sangue economico. Coi ricavi garantiti dal campionato cadetto (considerando pure i milioni che pioverebbero a ufo col paracadute retrocesse), la società sarebbe costretta a operare una rivoluzione vendendo, o addirittura svendendo, molti calciatori, che pesano considerevolmente sia come costo di acquisto, sia come stipendio.

Un motivo in più per lavorare col massimo impegno e scongiurare un dramma sportivo ed economico. Oltre alla faccia ci sono da salvare i soldi e questi ultimi sono la cosa che più interessa al presidente Commisso.


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