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Le call con Commisso e i piccoli segnali: ecco il perché della conferma di Vanoli

di Redazione FV

Prendere tempo per evitare di perderne altro. Questo scrive la Gazzetta dello Sport a proposito della decisione presa dalla Fiorentina, confermare Paolo Vanoli in panchina. La Fiorentina sceglie di evitare decisioni affrettate, convinta che la salvezza sia ancora possibile nonostante i numeri siano molto sfavorevoli. Gli otto punti di distacco dalla quartultima sono pesanti ma recuperabili con molte giornate ancora da giocare. La società vuole quindi correggere gli errori, migliorare la squadra e sfruttare il mercato di gennaio.

Dopo un vertice tra Ferrari, Goretti e Commisso (collegato dagli Stati Uniti), è stato deciso di confermare Vanoli almeno per le prossime due partite (Losanna e Udinese), con la specifica, sottolinea la rosea, che non saranno accettate alte prestazioni come a Reggio Emilia. Il suo rendimento è negativo ma identico a quello di Pioli (0.40 punti di media a partita) e le difficoltà comuni ai due tecnici spostano l’attenzione soprattutto sui giocatori, apparsi disuniti e sotto rendimento. La squadra è giudicata più debole del previsto ma non da ultimo posto, e i segnali di miglioramento (seppur piccoli) visti col Verona hanno evitato l’esonero immediato. Il tema allenatore, scrive la Gazzetta, è congelato e legato anche al possibile nuovo dirigente da inserire: tutto dipenderà dai risultati immediati e da eventuali nuove figure dirigenziali. Per Vanoli c’è una sola strada per restare: vincere.


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