Vanoli confermato anche per mancanza di alternative, ma il caos continua
Se qualcuno ha come l’impressione di aver già vissuto una giornata come quella di ieri, stia però tranquillo. Non è impazzito. Il fatto è che dal 3 novembre, al 15 dicembre, è cambiato quasi tutto perché non cambiasse nulla. Questo scrive il Corriere Fiorentino a proposito delle ultime ore in casa viola. Il paragone è calzante. Dal post Fiorentina-Lecce (giocata il 2/11) al post Fiorentina-Verona, tante vibrazioni simili, tutte negative, dal ritiro forzato, alla contestazione aperta, all'incertezza sulla panchina e sulla dirigenza. Quarantatré giorni, per ritrovarsi allo stesso, identico, paradossale stato delle cose.
E sulla posizione di Paolo Vanoli, poi confermato, rivela: qualche riflessione c’è stata, del resto la gestione della gara di domenica è stata come minimo discutibile, così come nessuno può far finta di nulla davanti a una media punti identica a quella del suo precedessore e a numeri molto simili anche per quanto riguarda gol fatti e subiti. Vanoli insomma, non ha aggiunto nulla. Alla fine però, forse anche per mancanza di alternative credibili (circolavano voci sul ritorno di Pioli, su Iachini, sulla promozione di Galloppa, perfino su Ballardini, presente al Franchi domenica...) si è scelto di andare avanti così.
Anche il Corriere Fiorentino sottolinea come Alessandro Ferrari (l’unico che potrebbe convincere Commisso a cambiare la strategia della «fiducia nei miei uomini») faceva il giro tra i dipendenti per portare a tutti gli auguri di Buon Natale, ma poi era costretto a disertare insieme a Goretti il rituale incontro natalizio con i giornalisti che erano stati convocati al Viola Park e che aspettavano novità sulle possibili decisioni del club. Nulla è filtrato. Né all’esterno, né a chi nel club si occupa di comunicazione.