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TU CHIAMALE SE VUOI... EMOZIONI

di Stefano Borgi

Qualcuno l'aveva definita...una festa in casa. Un ritrovo tra amici, lontano dal clamore delle celebrazioni ufficiali, al riparo da gossip e paparazzi. Un modo per stare insieme ed emozionarci, ancora una volta. Eh già, perchè Giancarlo Antognoni, nonostante siano passati anni da quando "giocava guardando le stelle", è uno dei pochi che sa ancora trasmettere sensazioni, brividi a pelle, magari con un semplice gesto, con la sua presenza discreta, silenziosa. Insomma, tu chiamale se vuoi... emozioni, al resto ci pensa la magia del capitano. Usiamo questo titolo, non a caso, visto che proprio oggi Lucio Battisti avrebbe compiuto 68 anni. Ieri, invece, in coincidenza dell'Antognoni's day compiva gli anni Lucio Dalla, come recita la famosa canzone... "4 marzo 1943". Due artisti di nome Lucio che in qualche modo si incrociano con Giancarlo Antognoni, da tutti soprannominato "la luce". Caso, fatalità, pura coincidenza? Oppure la magia del capitano può arrivare anche a questo? E ancora, vi siete chiesti perchè è stata organizzata una festa per Giancarlo Antognoni proprio il 4 marzo 2011? Il pretesto del libro è valido, concreto, ma non sufficiente. E allora nel dirlo sembreremo degli eterni Peter Pan, ma qualcosa di magico, di inponderabile c'è stato davvero, e noi se permettete... continuiamo a chiamarle emozioni.

Come quando è salito sul palco Cesare Prandelli. La gente di Firenze lo ama, lo sente ancora come il suo allenatore, e in pochi secondi all'interno del Mandela Forum si è ricreata l'atmosfera della Champions League. Abbiamo rivisto le mani di Diego della Valle che stringono quelle dei tifosi viola, dalla stessa balaustra che un tempo era teatro di manifestazioni circensi di un buffonesco produttore. Abbiamo rivisto i due gol di Jovetic al Liverpool, il gol al 92' di Gilardino (ancora col Liverpool, stavolta ad Anfield...), abbiamo sentito delle voci che dicevano...torna a casa... E lui rispondere: "ma io a Firenze sono a casa, sono sempre stato quì, non me ne sono mai andato..." Purtroppo, caro Cesare, non è così ed anche queste (a loro modo) sono state emozioni. Ma torniamo all'Antognoni's day. Serviva ricreare un pò d'entusiasmo, quel senso d'appartenenza perduto, serviva contarci e scoprire se quelli che vogliono bene alla Fiorentina ci sono ed hanno ancora voglia di lottare. La risposta c'è stata, adesso tocca ad altri rendere possibile tutto ciò che la serata ha lasciato intuire. Emozioni di ogni genere, anche scolpite nel dolore. Come quelle regalateci da Borgonovo che in una lettera al "capitano" è tornato bambino ed ha ricordato l'esordio in nazionale a Rotterdam, nel 1974. Come quelle della signora Maria Rosa Galdiolo, che lascia trasparire la stanchezza, lo scoramento di una donna che combatte contro una cosa più grande di lei. Sennò che sensa avrebbe chiamarla...la stronza? Emozioni quando sono arrivati i campioni del mondo 82': Galli, Gentile, Collovati. Graziani (un comico prestato al calcio..."Ciccio" con la sua verve ha caratterizzato la serata), emozioni a piene mani quando salgono sul palco gli ex viola: Roggi, Guerini, Mareggini, Malusci, Ferroni, Contratto (chissà se qualcuno gli ha ricordato l'autogol per la Juventus del 1983...) Qualcuno è cambiato, la magggior parte ha i capelli bianchi, ma ancora tanta voglia di stare insieme, di programmare, di pianificare. E ancora... Tendi, Sacchetti, Restelli, Merlo, Orlandini...sarebbero troppi da citare tutti assieme. L'importante è che l'amore di Firenze gli abbia fatti sentire parte della serata, della vita di tutti noi. La festa scorre via, tra alti e bassi (qualcuno anche di questi, come i fischi per Corvino ed i tiepidi applausi per la Fiorentina di oggi rappresentata da Gilardino, Jovetic, Montolivo, Mutu, Comotto...) fino alla mini contestazione ad Antonio Caliendo, procuratore storico di Antognoni. Antonio Caliendo, a Firenze, è colui che 21 anni fa ha venduto Baggio alla Juve... e allora va bene, vi autorizziamo noi: fischiate, fischiate a più non posso.

Cala così il sipario sull'Antognoni's day, non prima del saluto del "capitano", scritto di suo pugno. "Ho fatto questa serata al Nelson Mandela Forum, perchè Mandela era un personaggio che con le sue battaglie ha unito tanti popoli. Nel mio piccolo ho voluto riunire i tifosi viola - dice Antognoni non senza emozione. Stasera mi sono accorto di essere toscano. Grazie Firenze, grazie Fiorentina, grazie amici miei, sarete sempre nel mio cuore." Come si diceva? Tu chiamale se vuoi...emozioni.