BACCI A RFV, Oltre a Parisi, qualche acquisto andrà fatto
Cristiano Bacci, tifoso della Fiorentina e allenatore, nonché ex tecnico dell'Al Hilal (uno dei colossi del calcio saudita, dove si appena trasferito Sergej Milinkovic-Savic), ha parlato durante "Chi si compra?" in diretta su Radio FirenzeViola.
Che esperienza è stata all’Al Hilal? Com'è il loro calcio?
“A livello tecnico è un campionato in grande ascesa. L'Arabia non a caso ha fatto gli ultimi due Mondiali, sono cresciuti molto i giocatori. Sono stati allenati da tecnici internazionali e tutte le squadre usufruiscono di 7 stranieri, molti dei quali forti. Chiaramente il vantaggio economico è ciò che fa la differenza nelle trattative”.
Si aspettava ci fosse una svolta in questo campionato, visti gli arrivi dei giocatori?
“È totalmente diverso da ciò che accadeva in Cina. L'organizzazione interna è molto elevata, ci sono stadi nuovi e all’avanguardia. Sono anni che lavorano non solo dal punto di vista sportivo, ma anche pubblicitario. Basta pensare agli ultimi trofei che hanno ospitato, dalle Coppe di Spagna a quelle italiane. Dallo sport ai concerti, stanno investendo molto. A livello calcistico, è chiaro che le squadre hanno l’appoggio del governo. Ma non è assolutamente paragonabile a ciò che hanno provato a fare in Cina”.
Un giorno guarderemo il campionato saudita secondo lei?
“È un po’ prematuro dirlo. Si può parlare di scelte, ad esempio quella di Milinkovic, perché un conto è che vada lui in Arabia, un altro è per Cristiano Ronaldo. Fossi stato Milinkovic avrei aspettato ad andare in Arabia, sarei andato piuttosto in Premier a meno soldi. Ma sono valutazioni personali”.
Può esserci una cessione di Amrabat in Arabia. Lei come la vedrebbe?
“Il valore di Amrabat è più alto di quello di Milinkovic. Lo vedrei meglio in un campionato europeo, la Fiorentina dovrà abbassare le pretese ma secondo me lui troverà una squadra top in Europa”.
Com'è stato vivere lì?
“Io sono stato nel miglior club arabo, da tutti i punti di vista. È come lavorare in un club europeo top. Ma gli orari cambiano: ci si allena la sera, durante il giorno tra caldo e religione stanno al riposo. Ogni tecnico deve adattarsi a questo, sono abitudini che non può cambiare. Poi gli europei vivono in dei residence in cui c’è tutto. Sembra una cosa ok, ma poi alla fine pesa. Il tutto è stato poi amplificato dai problemi del Covid, che ha reso tutto ancora più chiuso. Riad è in espansione, ma per gli arabi. Non voglio denigrare nessuno, sono aperto alle culture diverse, ma è effettivamente così. Per cui, un giocatore abituato ad uno stile di vita europeo, non è facile adattarsi, nonostante abbia tutti i comfort”.
Da tifoso viola, come vede l'acquisto di Parisi?
“La Fiorentina è una squadra con un’identità forte, fa un calcio coraggioso. È mancato solo un trofeo, entrambe le finali sono state perse per dettagli. Qualche acquisto andrà fatto: è stato fatto Parisi, poi servirà un portiere. Ma non sarà di certo un problema per Italiano avere due terzini e due portieri forti. È difficile gestire la rosa se non hai tante scelte”.
Partisse Amrabat, andrebbe sostituito.
“Credo ce l’abbiano già nel mirino. Secondo me è uno degli obiettivi primari, come anche l’attaccante. È chiaro che serve quello da 20 gol, ma poi bisogna anche capire le richieste della squadra. La Fiorentina non si può permettere di aver una punta ferma, che aspetta la palla”.