BELLINAZZO A RFV, Giovani disinteressati al calcio
Intervenuto a Scanner, trasmissione a cura dell'avvocato ed agente sportivo Giulio Dini, il giornalista Marco Bellinazzo, esperto di finanza legata al mondo del calcio, ha parlato della situazione economica del calcio italiano ed interazionale: "Tecnicamente c'è stato, soprattutto nel biennio della pandemia, una contrazione dovuta al fatto che molti broadcaster hanno chiesto sconti alle leghe quando i campionati si son fermati. C'è da dire che il mercato vede sempre più protagoniste le aziende di streaming, con riflessi che in Europa si vedono soprattutto in Premier League. Più in generale c'è però un calo di interesse sul calcio, soprattutto per le nuove generazioni. Questi sono attratti da contenuti più dinamici e social, come possono essere le giocate pubblicati su Instagram, gli highlights e altri contenuti online. Si guarda sempre più ai contenuti stile NBA insomma. Il cosiddetto emendamento Lotito, con la possibilità di allungare ai prossimi due anni gli accordi coi broadcaster, nasce proprio dalla necessità di non garantirsi perdite.
Gli stadi sono un punto da cui ripartire necessario. Gli incassi fanno ancora la differenza per le società: si guardi l'incasso fatto ieri dal Milan contro il Tottenham, più di 9 milioni incassati. L'alternativa a questo è molto rischiosa ma ineluttabile secondo me e cioè quella di creare una media-company interna. Immaginate che Sky, DAZN, Amazon, Netflix e le altre possano comprare a 100-150 milioni tutto il pacchetto Serie A e poi offrano un servizio differenziato, con prezzi per tutti. Così contrasteremo la pirateria e tutto sarebbe anche più appetibile ai broadcaster, che ora non sono più disposti a pagare 800 milioni per i diritti della Serie A".
Bellinazzo ha anche parlato del modello Bundesliga e di come possa essere un riferimento anche per il calcio italiano:"La Bundesliga ha sempre adottato dei criteri di sostenibilità nella gestione dei club. Raramente il costo della rosa supera la metà del fatturato e questo garantisce una gestione virtuosa. In Germania poi nessun club può appartenere ad una sola persona, quindi ci son tante società gestite da gruppi di tifosi. Ci sono però tante corporation e aziende che sono socie di minoranza di club. L'esempio è il Bayern Monaco, che ha un'associazione 300mila soci che possiede circa il 70% del club, mentre l'altra parte appartiene a grandi aziende come Audi ed Allianz. Talvolta queste regole non sono state rispettate, ma la Bundes è sicuramente un modello per tante altre leghe".