BONFRISCO A RFV, Cosa è il Var Light: vi spiego
L'ex arbitro Angelo Bonfrisco è intervenuto su Radio Firenzeviola a "Scanner", approfondimento settimanale a cura di Giulio Dini. Queste le sue parole sul VAR, tra regolamento e interpretazione: "Nel protocollo si parla di chiaro ed evidente errore. C'è una linea che spinge anche verso gli errori che non sono più gravi ed evidenti, ma che sono più situazioni di campo. Questo è successo ad esempio in Parma-Monza. Il rischio è che il Var diventi moviola in campo e che tutti gli episodi dubbi passino attraverso il Var. La soggettività trasportata al Var ha portato che oggi si criticano le decisioni dei varisti, mentre prima si criticavano le scelte dell'arbitro. Poi ci sono alcune situazioni oggettive".
Che cosa è il VAR Light? "In Serie C ancora c'è la quaterna arbitrale. Dietro la scia tecnologica si vuole creare una sorta di Var Light, quindi posizionare a bordo campo 3-4 telecamere che però non arriva dove arriva il Var. Sui contatti già il Var a volte fa fatica. Poi c'è l'argomento della chiamata, il Var Light dovrebbe prevedere questo. Però attenzione, dove esiste il Var continuerà a funzionare il Var e in più verranno aggiunte delle telecamere a bordo campo per il Var a chiamata. Secondo me però il problema sono le tempistiche. Per me la soluzione sarebbe avere un membro dello staff della società che sta davanti al monitor e può suggerire all'allenatore di chiamare il Var. Se l'allenatore può avere due chiamate, è una sorta di liberatoria per i varisti che psicologicamente sono più liberi di intervenire o meno. Così dai trasparenza al sistema, la tecnologia non è per forza usata, ma c'è anche l'allenatore".
Sullo step on foot, si è inserita la "retromarcia"? "Si è semplificato troppo, non sempre un pestone è uno step on foot. Bisogna valutare tante cose, intensità, tempistiche, etc... Non sempre bisogna fischiare quando uno pesta un piede. Bisogna distinguere lo step on foot che ha una sua imprudenza e non uno che ha negligenza".