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CAGNI A RFV, Viola, premiata pazienza della società

di Redazione FV

Luigi Cagni, ex allenatore, ha parlato ai microfoni di Radio FirenzeViola iniziando da Italiano: "Sono uno stimatore di Italiano. Quando hai delle qualità prima o  poi le fai vedere. Il periodo no, è stato un test e lo ha superato. Italiano ha dimostrato che anche il tifoso deve avere pazienza".

Italiano è in crescita, prima si andava tutti all'assalto anche quando si stava vincendo, a Milano invece si è messo a tre in difesa e ha abbassato la linea.
"Il calcio di prima era un calcio che in tutte le squadre c'era un leader e in situazioni di difficoltà parlava con l'allenatore e poi lo riferiva ai giocatori. Oggi questo non esiste più, il tecnico non può cambiare ad esempio nel primo tempo, deve aspettare l'intervallo e poi parlarne negli spogliatoi. Ormai il calcio è cambiato ad esempio: adesso tutti parlano dell'assenza di dribbling, ma se il dribbling te lo portano via da bambino come fai ad averlo?".

Fiorentina ultime 8 partite, 8 vittorie, la Cremonese praticamente retrocessa, qual è il pericolo, cosa deve fare l'allenatore? "Niente, quello dipende dalla maturità dei giocatori. L'allenatore prepara la partita perché raramente un allenatore sottovaluta l'avversario, e la squadra gioca. Devono essere consapevoli che se non giocano da Fiorentina possono perdere anche con la Cremonese. L'allenatore non può e non deve fare nulla di speciale". 

In Europa è stato un esame difficile, il fattore di giocare ogni tre giorni.
"Si, quello è terribile. Inizialmente c'era il problema anche di fare gol, poi superato quello è venuto tutto di conseguenza".

Una delle svolte è stato mettere Mandragora accanto ad Amrabat. 
"Nel calcio oggi nella fase difensiva sono tutti scarsi, devi far giocare i calciatori di qualità migliori che hai. Oggi bisogna guardare la qualità dei calciatori. Ma la cosa più difficile a convincere i giocatori a fare ambo le fasi, l'esempio è stato ieri Brahim Diaz che ha fatto uno scatto per andare a contrastare in area di testa il giocatore avversario per poi tornare in attacco".


Luigi Cagni a Radio Firenze Viola