.

CROSETTI A RFV, Juve? No macchinazione perché...

di Redazione FV

Maurizio Crosetti, firma autorevole del giornalismo, ha parlato a "Dodicesimo Uomo" su Radio Firenzeviola dell'attualità,a partire dalla penalizzazione alla Juventus: "Rispetto al momento della senza c'è stata la messa a punto della strategia difensiva da proporre davanti al Coni, per capire se ci sono margini di annullamento della sentenza per vizi di forma ma appare improbabile. Poi c'è stata la partita con l'Atalanta in cui la squadra ha cercato di reagire a questa situazione anche se ha penato. Ma non mi è sembrata una squadra allo sbando ecco. Ora si attenderanno le motivazioni della sentenza e tutte le altre questioni in sospeso come gli stipendi dei giocatori ed eventuali decisioni Uefa".

Lo spirito dei giocatori è quello di Bonucci o qualcuno lascerà? "I giocatori devono reagire con orgoglio e determinazione e in campo si è visto anche ieri sera ma il resto è un'incognita. Ci sono tre competizioni che portano all'Europa con la Uefa che però può dire la sua sull'iscirizione alle Coppe e dare uno stop ai bianconeri. Ma i giocatori devono far finta che non ci sia tutto questo e giocare partita dopo partita. Capisco i tifosi ma ci sono dei fatti e non una macchinazione. Poi certo nelle plusvalenze bisogna capire perché chi ha fatto le plusvalenze con lei non sono state punite. Ma purtroppo per la Juventus ci sono le prove che ne avesse fatto un sistema. Ora ci sono al lavoro altre procure tra cui quella di Napoli che indagano sulla vicenda Osimhen".

Domani è l'anniversario di Agnelli, cosa sarebbe successo con lui? "I giovani non l'hanno vissuto ma chi se lo ricorda lo rimpiangerà. Anche se non era uno stinco di santo, si facevano le cose con stile, con lui che dava la linea e la rotta da seguire anche in caso di magagne. Da torinese rifiuto ora la visione vittimistica e penso che sia difficile ne esca bene. Non so cosa sarebbe accaduto venti anni fa con l'avvocato Agnelli".

Momento del Torino? "Difficile dirlo, ha sofferto con lo Spezia e gli manca una punta dai tempi in cui Belotti era una macchina da gol. Ha un grande allenatore che sa valorizzare i giocatori, non se ne parla molto abbagliati dai soliti nomi ma in futuro potrebbe chissà dimostrare la sua bravura in una grande squadra con rispetto per il Torino".


Maurizio Crosetti a Radio Firenze Viola