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DINI A RFV, Su Jovic tempo di tirare le somme

di Redazione FV

L'avvocato ed agente sportivo Giulio Dini ha parlato nel corso di Palla al Centro, trasmissione su Radio FirenzeViola, in merito al momento della Fiorentina: "La Roma ha fatto poco ma è il suo stile, stamattina vedevo la conferenza di Mourinho, che oggi è molto più bravo come comunicatore che allenatore, dove lasciava agli altri la valutazioni, rinuncia ad esprimere un gioco nonostante i giocatori di alta qualità e sfrutta gli spazi che l'atteggiamento tattico della Fiorentina lascia. E' molto utilitaristico e non da Roma, ma siamo abituati a vedere questo atteggiamento contro la Fiorentina. Si sono volutamente chiusi e noi non abbiamo trovato spazi".

Jovic?: "Non si può andare avanti così, finché ha funzionato lo slogan che era fermo da tanto e aveva bisogno di tempo ok, ma le impressioni che avevo ad inizio anno si stanno confermando, se il giocatore è questo se ne può fare a meno, non ha un'identità precisa perché non va mai verso il pallone, non detta il passaggio, non ha la stazza e lo stacco aereo, ha solo grandi piedi che però giocando così non riesce a sfruttare. E' un giocatore che regaliamo ogni partita agli avversari, a questo punto è meglio adattare qualcuno che far giocare Jovic".

Dodò?: "Dopo le prime partite dissi che non mi sembrava brasiliano per modo di giocare, poi con il Napoli fece una prestazione mostruosa. Mi lascia molto perplesso, quando arrivò Odriozola ero convinto fosse un esterno di centrocampo perchè difendeva poco, però lo spagnolo si buttava spesso negli spazi ed era molto rapido,dando filo da torcere agli avversari. E' un calciatore che sembra un po' svagato e palla al piede spesso la perde, sicuramente dipende anche da come sfruttiamo il gioco e dagli spazi che ha a disposizione".

Preoccupato per il mercato?: "Se devo fare un bilancio di quello che hanno portato Gonzalez e Amrabat per me possono andare via, è più quello che rappresentano che il contributo. Oggi Amrabat è un giocatore importante, Nico ha la possibilità di essere decisivo in ogni gara ma ha avuto una sequela di infortuni interminabile sia quest'anno che nelle scorse stagioni. Se ci sono sostituti in grado di dare subito il proprio contributo, si possono fare valutazioni, sennò conviene rimandare il discorso a fine anno. Plusvalenze? Arrivano dal settore giovanile che ha costruito 4/5 nazionali italiani. Temo che ci sia un po' di scollamento tra il club ed i fiorentini, è una questione di identità ed attaccamento, mi sembra ci sia un po' di distanza tra la gestione, di tipo aziendale, e la piazza. Non ignoriamo il rapporto che hanno i fiorentini con la propria squadra, percepisco un po' di stanchezza, il fiorentino per natura è critico ma anche autocritico, lo dico perché in una situazione come questa 2/3 giocatori che potevano salire dalla primavera avrebbero avuto modo di dimostrare che potevano essere al livello della categoria, questo è un legante tra la squadra e la piazza. In Europa esordiscono 2004 e 2005 senza problemi, quando Chiesa esordì con Sousa non era la migliore rappresentazione della primavera, serve un po' di intuito e fortuna, vista la classifica questa potrebbe essere l'occasione giusta per sperimentare. La società viene da un contesto completamente diverso dal nostro, bisognerebbe comprendere che il fiorentino non ha niente contro la Fiorentina ma essendo a casa è normale essere pungenti, è una dimostrazione del proprio amore, il giovane può essere l'elemento di raccordo perfetto. Se questa estate si è mandato Pierozzi in prestito alla Reggina perché si pensava desse meno garanzie di Venuti, è stata fatta una decisione ben precisa. Se la stagione è questa, la sfrutterei per far crescere qualche ragazzo che abbiamo".


Giulio Dini a Radio Firenze Viola