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F. BERTI A RFV, Ecco cosa consiglio a Castro. Italiano...

di Redazione FV

Il mindset sport coach Fabrizio Berti ha parlato così ai microfoni di Radio FirenzeViola durante la trasmissione "Viola Weekend": "Il mio è un ruolo importante che sta venendo fuori in tanti sport oltre il calcio. Da una lettura diversa da quella dell'allenatore".

Riguardo al caos del calcio scommesse Spalleti chiama ad agire.
"Quando un gruppo viene colpito in qualcosa che destabilizza l'ambiente si va a lavorare sui focus. I media e i giornali spostano l'attenzione su un qualcosa che non c’entra niente con il calcio. È fondamentale tenere la testa occupata e impegnata sul prossimo impegno". 

Cosa ne pensa della Nazionale?
"La maglia azzurra provoca sentimenti di responsabilità e appartenenza e queste sono due cose che per i giocatori devono essere un must. In questo periodo però abbiamo visto un disinnamoramento, come se la Nazionale fosse qualcosa che disturbasse. Questo deve dare da pensare. L’Italia è sempre venuta fuori in momenti in cui il calcio italiano era sotto pressione, sia nell'82, sia nel 2006, sia nel 2020. Questa pressione che arriva dall'esterno può essere convertita in forza".

Bonaventura cosa può provare e che mentalità può portare alla Nazionale?
"Sicuramente arrivare a 34 anni con quel stato di forma non è da secondo piano. Va dato merito oltre a lui anche ad Italiano che si è reinventato una posizione che lo stesso centrocampista non pensava di riuscire a ricoprire. A Moena Jack ebbe anche una discussione con Italiano ma lui gli disse che avrebbe ricoperto benissimo quel ruolo e ha avuto ragione".

Italiano ha migliorato anche Quarta e Parisi. 
"Merito ad Italiano  che è riuscito a fare uno switch mentale. Quando il risultato è a sfavore ora si vede una reazione invece lo scorso anno no. Lui riesce ad integrare quelle che sono le sue idee con nuove proposte come la posizione di Quarta. La Fiorentina anche a livello di gestione dei ragazzi sta facendo un lavoro spettacolare. Vannucchi è sulla lista dei convocati. Ci sono Parisi che è un 2000, Martinelli che è un 2006 e Kayode che è un 2004".

Come possono incidere gli infortuni di Castrovilli dal punto di vista mentale?
"Tanto. L'infortunio di Castrovilli è stato uno degli infortuni più brutti. Lui si era ripreso rientrando in campo in maniera positiva, ma questo nuovo stop è difficile da gestire. Lui deve lavorare sul quotidiano e non proiettarsi in avanti. Deve vedere miglioramenti giorno su giorno. Se si proietta in avanti c'è il rischio di accelerare il tutto e non fare le cose per bene".

Sul caos scommesse che idea si è fatto?
"Prima di tutto bisogna riformulare il modo in cui vediamo i calciatori. Dobbiamo capire che dietro un calciatore ci sono delle persone, solitamente di 20-23 anni e non è facile gestire tutta la pressione. Io non tratto questa tipologia di dinamiche perché queste riguardino gli psicologi. Un problema è che hanno troppo e si annoiano e questa noia li porta ad eccedere. Antognoni, Baggio e Totti hanno rifiutato tanti soldi per rimanere dove amavano e questo è il valore che deve passare. Inoltre serve anche ad allontanarsi dalle brutte abitudini. I ragazzi non percepiscono quanto loro possono essere influenti per coloro che li stanno accanto. Poi la domanda è dove sono i genitori, i ragazzi sono abbandonati a se stessi". 

Come può influire questa situazione per la partita e per come veniamo visti degli avversari?
"Il momento non è bello ma riesce a farci tirare fuori il meglio. Spalletti ha i toni giusti per far focalizzare i giocatori sull'obiettivo. Noi abbiamo una partita importante e tutto il resto non ci interessa, dobbiamo concentrarci in questi 90 minuti e Spalletti ha tutte le competenze per riuscirci. Non è facile, è una strada in salita ma questo scossone può essere una nuova chiave di volta".


Fabrizio Berti a Radio FirenzeViola