FERRARA A RFV, Ecco qual è stata chiave in Conference
Queste le dichiarazioni del giornalista de La Nazione, Benedetto Ferrara, intervenuto a Radio FirenzeViola durante il “Social Club”: “La chiave è stata battere il Twente, non certo una squadrata. Poi i viola erano appena tornati nelle coppe europee. Chiaro che la vittoria a Basilea, infine, ha esaltato tutti. Ora c’è un clima benissimo, la gente ha bisogno di festeggiare”.
Le voci sul Napoli destabilizzano Italiano?
“Non sarebbe un professionista. Noi dovremmo essere contenti del fatto che è un allenatore ricercato, perché se avesse fatto male non lo avrebbe voluto nessuno. Sentirsi lusingati poi è normale, ma esiste il professionismo e bisogna farsene una ragione”.
Quanto può pesare risultato della Conference?
“Dipende dalla società. È evidente che se la Fiorentina va in Europa League deve fare una squadra adeguata. E l’allenatore può fare le sue richieste. È inevitabile che i quotidiani nazionali, dopo il forfait di Spalletti, parlino del futuro dei campioni d’Italia”.
Secondo lei chi giocherà in attacco in finale?
"Io vedo più favorito Jovic, per un discorso tecnico-tattico. Se Jovic sta bene, può giocare lui. Gli inglesi sono una squadra fisica, molto più fisica della Fiorentina: con Cabral si avrebbe uno scontro fisico, magari Jovic può fare la differenza grazie alla sua tecnica. Il serbo se riesce a finalizzare potrebbe essere un vantaggio per la Fiorentina. Gonzalez ovviamente deve giocare; Ikone piace molto a Italiano, se trovasse anche la porta sarebbe da top team; Kouame lo vedo più duttile e potrebbe giocare anche vicino a Jovic. La partita sarà molto interessante soprattutto con l'emozione di giocarci una Coppa".
Che ne pensa del percorso in campionato?
"È stato un campionato bipolare. La Viola è partita male ma era prevedibile. La Fiorentina affrontava l'Europa ma senza essersi rafforzata. Inoltre nella prima parte mancava l'attaccante, poi Italiano ha trovato l'equilibrio".