MORRONE A RFV, Figura da ds non riconosciuta: vi spiego
Alfonso Morrone, presidente dell'Associazione Italiana Direttori e Collaboratori Sportivi e Federazione Internazionale Direttori Sportivi è intervenuto a "Scanner" su Radio FirenzeViola, approfondimento settimanale a cura di Giulio Dini, a proposito della sua associazione: "Nel 2016 iniziammo a fare le prime riunioni perché non ci sentivamo, come direttori, tutelati. Tanti direttori sono dilettanti, quindi noi abbiamo deciso di raccogliere le istanze di tutti coloro che esercitavano la singola professione. Una delle esigenze è stata anche quella di combattere l'abusivismo perché a volte opera anche chi non ha il regolare patentino e questo non va bene".
Perché ora la sede del mercato è a Roma? "Il calciomercato è rimasto lo stesso di 25 anni fa. C'era l'esigenza di vedersi personalmente per fare le trattative. Io credo che adesso ci sia l'esigenza di poter fare trattative anche in posti diversi. Abbiamo pensato come ADICOSP di dare un servizio a coloro che vogliono creare dei meeting online. Non ha senso continuare ad avere un luogo fisico per il calciomercato. Ho fatto tantissime sessioni di calciomercato e a volte si vivacchia. La porta dell'ADICOSP è sempre aperta. Il direttore sportivo ormai è una figura che si è evoluta nel tempo".
Perché nasce la Federazione Internazionale Direttori Sportivi? "Noi abbiamo una regolamentazione con delle lacune, però ce l'abbiamo. All'estero, tranne Portogallo e Spagna, fanno solo un corso di formazione. Io volevo esportare il modello italiano di knowhow a livello internazionale. Però la figura da direttore sportivo non è riconosciuta a livello internazionale".
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