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REPICE A RFV, I 3 ruoli imprescindibili. Su Jovic...

di Redazione FV

Il radiocronista di Radio Rai Francesco Repice ha parlato così a Radio Firenzeviola nel programma 'Dodicesimo Uomo': "Italiano fa turnover perché deve portare tutti allo stesso livello e potersi fidare di tutti. Gli impegni sono tanti, la stagione è lunga ed evidentemente nella rosa della Fiorentina non ci sono top player. Come a Firenze così in tanti altri club devo dire. Chi non ha questo tipo di giocatore deve fare turnover per alzare il livello di tutti e per farlo bisogna che giochino tutti".

Il rapporto tra Jovic ed Italiano?
"Sappiamo della sua voglia di emergere ma anche del suo difficile adattamento a determinate situazione. E credo che Italiano debba scendere a patti con questo. Bisogna convincere il calciatore che non esiste solo il lavoro dei campini e dell'allenamento ma anche i rapporti personali. Jovic è uno di quei calciatori che va preso in una certa maniera e bisogna capire con chi si ha a che fare". 

Quali ruoli non possono avere turnover?
"Il portiere innanzitutto. Io so che nell'86 c'era un dualismo in porta tra Galli e Tancredi a Roma che non faceva assolutamente bene. Poi c'è la prima punta e quello che deve stare davanti alla difesa soprattutto in un gioco come quello della Fiorentina. Questi tre non si toccano. Poi se hai un fenomeno gioca sempre".

L'Udinese avanti in classifica con l'Atalanta.
"I giocatori vanno valutati per il loro apporto in campo, non per quanto costa il cartellino. Penso a Walace dell'Udinese, è tre anni che fa benissimo e avrebbe fatto bene alla Juve, tanto per dire. Eppure non hanno la grancassa mediatica che hanno altri calciatori. L'Udinese ha giocatori forti, c'è poco da dire. Poi c'è il discorso dell'Atalanta che evidentemente ha un allenatore in grado di adattarsi al valore e alle caratteristiche del materiale umano a sua disposizione. Bisogna stare attenti all'Atalanta perché vince anche non andando a 300 all'ora".

La situazione di Vlahovic?
"Un pochino ci aspettavamo delle difficoltà alla Juventus perché giocare certe partite fa cambiare le cose. Poi non ci sono nove giocatori che giocano per me, il gol te lo devi costruire da solo. Il problema è che quando le cose non vanno bene, o il centravanti copre le magagne o viene travolto dalla mediocrità generale".

I pochi gol in A?
"Non vuol dire che il livello è basso, anzi dico il contrario: nei campionati in cui si segna tanto vuol dire che il livello non è così alto. Il calcio in Italia è più complicato".

L'Italia di Mancini?
"Il grido d'allarme è evidente. Mancini ha detto che ha un solo centravanti e non sono d'accordo col fatto che ciò succede ci sono troppi stranieri in Serie A. Si vede che gli italiani non insegnano più a giocare più bene a pallone ma guardano solo alle fregnacce".