SPINOSI A RFV, Ai viola consiglio Abner. Igor-Juve...
Mentre il Mondiale volge al termine e la Fiorentina prosegue il suo percorso di preparazione invernale, FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva Lodovico Spinosi, noto intermediario di mercato che ha curato il passaggio di Dodò in viola, nonché esperto conoscitore di calcio brasiliano.
Dodò ha cominciato l’anno con qualche difficoltà, cosa ci si può aspettare da lui nella seconda metà di stagione?
“Considero Dodò un grande giocatore. È chiaro che un po’ difficoltà di adattamento le ha trovate, ma quando è stato bene ha anche dimostrato di essere un giocatore che può fare la differenza. Mi auguro per lui che non incappi in altri infortuni. È un terzino che ama offendere, con delle ottime qualità tecniche. Si sposa alla perfezione col calcio di Italiano. È fondamentale avere pazienza con gli stranieri, vengono da paesi completamenti diversi rispetto al nostro modo di fare calcio. Da quello che mi risulta, la Fiorentina è contenta di Dodò e lo vuole ancora aspettare. Sono convinto sia un grandissimo giocatore per il futuro della Fiorentina”.
Parlando di Igor, come mai ha avuto questo calo rispetto alla passata stagione?
“Forse si è un po’ seduto su quanto di buono aveva fatto. Ma è un giocatore affidabile, di centrali mancini ce ne sono pochi. Lui ha anche la possibilità di giocare da terzino sinistro. In questa fase iniziale di stagione Italiano ha ritenuto Quarta più pronto, ma non vuol dire che Igor non possa tornargli davanti. Le qualità le ha tutte”.
Si era parlato della Juventus su di lui, è una possibilità concreta?
“Non ne ho idea. È chiaro che i difensori mancini sono merce rara. Igor può stare nel gruppo di una grande squadra, ma c’è già, essendo alla Fiorentina. Proprio per questa difficoltà nel trovare giocatori affidabili e mancini, non penso che la Fiorentina valuti questa ipotesi”.
Cosa ne pensa della parentesi di Cabral a Firenze?
“Lo reputo un giocatore molto interessante. Per un attaccante è fondamentale la fiducia, non solo dell’ambiente, ma quella che l’attaccante stesso si autogenera giocando bene. A lui manca la scintilla, quelle 2-3 partite consecutive in cui fa bene e magari prende consapevolezza di essere un buon attaccante. La concorrenza con Jovic deve essere da stimolo per entrambi, perché Cabral è un giocatore interessante. Probabilmente ci sta mettendo tanto per adattarsi al calcio di Italiano, non proprio congeniale a lui. Secondo me ha pagato anche l’inizio di stagione della Fiorentina, non convincente. Però, come ho detto per Dodò, bisogna avere pazienza per quelli che vengono da fuori ma hanno indubbie qualità: Cabral, seppur a sprazzi, ha dimostrato che a Firenze ci può stare”.
Pazienza che non c’è stata su Pedro del Flamengo. Si può parlare di rimpianto per la Fiorentina?
“Come rimpianto tecnico si. Ma Pradè fu bravo a trasformare un flop in un’operazione economicamente vantaggiosa. La sfortuna fu che Pedro arrivò da infortunato e non c’è stato né il tempo né la voglia di aspettarlo. Probabilmente non era nemmeno il giocatore che è adesso, a livello di maturità. Ma sono casi che in Italia capitano, come successo al Milan con Paquetà. Sono occasioni perse, ma forse la Fiorentina non avrebbe puntato su Vlahovic se così fosse stato. Sta di fatto che Pedro ha dimostrato di essere un giocatore importante, fino a conquistarsi il Mondiale. Ma fu brava la società a farselo pagare bene”.
Qualche nome da annoverare del panorama brasiliano?
“Il Brasile sforna talenti ogni sei mesi. Purtroppo, noi non siamo economicamente forti come un tempo, specie rispetto ai top club d’Europa. Non possiamo competere su profili di altissimo livello come Endrick, che a 16 anni fa già il titolare al Palmeiras. Poi di giocatori interessanti ce ne sono molti, come Matheus Martins preso dall’Udinese, che girerà in prestito al Watford. È un esterno offensivo molto interessante, può seguire le orme dei vari Martinelli o Antony. Bisogna avere il coraggio di affrontare delle spese che possono sembrare eccessive, ma che poi dimostrano che se hai la pazienza di aspettarli, possono diventare giocatori molto importanti”.
Se dovesse indicare un nome di preciso?
“Visto che in molti cercano un terzino sinistro, a me piace molto Abner dell’Athletico Paranaense. È un profilo molto interessante, del 2000, ha già vinto in Brasile e ha più di 150 presenze nella loro Serie A. Secondo me è un giocatore da attenzionare, so che il gruppo City ha già fatto dei sondaggi. Ha delle valutazioni ancora accettabili, una squadra italiana di fascia medio-alta come la Fiorentina dovrebbe farci un pensiero”.