.

BAGGIO, Via da Firenze? Cosa non facile da giovane

di Redazione FV

Lunga intervista a Roberto Baggio sulle pagine odierne del Corriere dello Sport, con l'ex numero 10 che ha parlato anche del fatto che ancora oggi, a volte, continua a sognarsi calciatore: "Qualche volta, sì. Io sono un sognatore nato, l’Acquario è il sognatore per eccellenza. Sogno di tornare indietro per riscrivere la storia, poi mi sveglio tutto sudato". Spazio poi ad altri temi: "Il mio rapporto col calcio? Se facessi due conti dovrei sentirmi strafelice perché ho giocato tanti anni contro il parere dei medici e contro la logica del tempo. Già questo è tanto. La cosa più bella è aver compiuto il percorso nonostante le mie strade sembrassero segnate. Il sogno della finale col Brasile avrei dovuto accantonarlo e invece ci sono arrivato. Sono soprattutto orgoglioso, perché so di aver dato tutto. E non ho rimpianti, a non avere mai rimpianti mi ha insegnato mio padre. Io mandato via da Firenze, Torino e Milano? C’è un aspetto che viene spesso trascurato: succede che ti ritrovi in mezzo a mari in burrasca e hai soltanto venti, ventitré, ventisei anni. Pensi di aver capito delle cose e solo in seguito ti rendi conto che non avevi capito un cazzo. Non è facile gestire certe situazioni quando si è giovani, sono prove complicatissime. Basta una stupidaggine, una parola fuori luogo, un comportamento sbagliato e finisci per essere giudicato. Quel gesto, quella frase ti si incollano addosso e te li porti dietro per tutta la vita. A volte mi metto nei panni di certi ragazzi obbligati a decidere del loro futuro: rischiano di commettere errori dai quali non si libereranno più. Noi parliamo di episodi di trenta, venti, dieci anni fa. Giudichiamo le reazioni di quel tempo. Situazioni professionali, economiche, rapporti con le persone nelle mani e nella testa di poco più che ventenni».  


Altre notizie
PUBBLICITÀ