CABRAL, C’è il suo nome nella storia viola in Conference
Come scritto dal Corriere dello Sport ha già scolpito il suo nome nella (breve) storia della Conference League salendo in testa alla classifica cannonieri all time del torneo con undici reti nell’arco di nemmeno due anni. Dopo la pioggia di gol nella scorsa stagione con il Basilea (dettaglio che ha convinto la Fiorentina a investire su di lui a occhi chiusi per il post Vlahovic), Arthur Cabral si sta ripetendo anche a Firenze, dove con il tap-in del momentaneo 1-0 in Polonia contro il Lech Poznan ha raggiunto Jovic in cima alla lista dei marcatori più prolifici del torneo con sei centri. Il settimo (nonché il primo), ovvero quello messo a referto nel playoff d’agosto con il Twente, non viene conteggiato dalla Uefa eppure è stato fin qui forse il più pesante del brasiliano. Le critiche ricevute nei mesi passati e - addirittura - le voci che raccontavano di una separazione tra lui e la Fiorentina a gennaio sono solo un lontano ricordo. Così come il periodo nero dei viola, che grazie ai gol di King Arthur (sei in altrettante gare europee) vanno ora a caccia della prima storica semifinale Conference, che per le casse del club comporterebbe un bonus di 2 milioni di euro da sommare ai 9,3 già incassati. L’attaccante brasiliano, dopo essersi calato in modo definitivo nella mentalità di Firenze (di recente la punta è stata immortalata a palleggiare con dei bambini nel quartiere di San Frediano), ha trovato il giusto feeling anche con i compagni. E questo sia con Jovic («sappiamo che Luka è un grande attaccante e ci aiuterà» ha detto) che con Gonzalez, il quale lunedì contro l’Atalanta gli ha pure regalato per una notte lo scettro di rigorista. Fiducia più che ripagata, con l'1-1 dal dischetto.