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COMMISSO, Italiano? A fine stagione parleremo. Stadio...

di Redazione FV

Questa mattina all'interno dell'edizione nazionale di Repubblica, troviamo un'intervista al Presidente della Fiorentina, Rocco Commisso. Ecco di seguito un estratto delle sue parole.

Che giorni sta vivendo con la sua squadra?
"Quando abbiamo vinto a Basilea sono andato sotto al settore ospiti con duemila tifosi viola in festa, mi veniva da piangere. Ho abbracciato tutti, da Italiano ai calciatori: sono tutti figli per me. Però non posso piangere, in fondo sono il presidente. Ma sono anche italiano, calabrese, umano".

Ha perso ogni speranza sullo stadio?
"Come Fiorentina siamo fuori ormai. È il mio più grande fallimento, il più doloroso. Adesso aspetto che mi dicano quando vorranno iniziare coi lavori, quando finiranno, cosa faranno dell’area commerciale. La Fiorentina non dovrà essere penalizzata, dovrà rimanere a giocare qui magari prevedendo di lavorare a blocchi come accaduto a Udine".

A Firenze dicono che una volta inaugurato il Viola Park, lei venderà la società…
"(ride a lungo)No, non l’ho mai pensato. Un giorno questo accadrà, chiaro. Ma non ancora".

Ha amici nel mondo del calcio?
"Amici amici, no. Però ho buoni rapporti con Friedkin, Saputo, Iervolino, De Laurentiis. Altri hanno la puzza sotto al naso".

Quando è arrivata la svolta della stagione?
"A febbraio mi sono preso pubblicamente tutte le responsabilità di quel momento delicato (un punto in cinque partite,ndr ).Ho difeso Italiano e ho spostato tutte le pressioni su di me. Da lì tutto è cambiato. Tutti dicevano che dovevo mandare via Italiano ma non l’ho fatto, ho sempre creduto in lui".

Ma a giugno rimarrà?
"Ha un contratto fino al 2024 e noi abbiamo un’opzione per portarlo fino al 2025. Lasciamolo stare sereno, ha due finali da giocare. A fine stagione poi parleremo di tutto, con serenità".

Cosa pensa di Inter e West Ham?
"Sono due grandi squadre. Ma ce la possiamo fare. Abbiamo già battuto i nerazzurri in campionato e contro le big non siamo mai stati dominati. E poi domani andremo dal Papa, chissà".