CORR. FIORENTINO, A distanza di sicurezza
Udine Sfumature rosa nel cielo e una luminosa luna piena. Sono gli unici colori che, all’ora del tramonto, accompagnano in campo Udinese e Fiorentina in una Dacia Arena silenziosa e desolata. Quando le squadre raggiungono la metà campo, l’inno della squadra di casa è già finito da un po’. E, quando le squadre sono schierate, stavolta non ci sono tifosi che fischiano la musica ufficiale della Lega Serie A. Pochi istanti per le foto di rito, scattate dai fotografi piazzati in tribuna per le misure di sicurezza, e via all’incontro. La giornata della squadra era in modo surreale. All’ora di pranzo sembrava quasi certo il rinvio della gara dopo la sospensione di Parma-Spal. La squadra si è innervosita perché a quel punto tutti i viola volevano giocare, soprattutto dopo essere già stati a Udine a vuoto una settimana fa. Una trasferta, quella di Udine, che per la Fiorentina è sempre difficilissima, anche a livello emotivo perché riporta alla memoria la scomparsa di Davide Astori che il tabellone luminoso dello stadio ha comunque ricordato con una foto e la scritta «Manchi Davide». In campo invece poco gioco e qualche urla di troppo nel silenzio. Come quelle di un collaboratore di Gotti, espulso dall’arbitro Fabbri per le sue proteste. A riprtarlo è il Corriere Fiorentino,