GAZZETTA, Ora alla Fiorentina serve la svegliata
Intensità, corsa, aggressività e la conditio sino qua non: giocare sempre per vincere. L’idea di calcio è la stessa per Gasperini e Italiano, con qualche variazione sul tema per applicarla. E poi sono identici nel modo di stare in panchina: tecnici sanguigni, che durante la partita non smettono mai di spronano i loro giocatori. D’altronde il “giovane” Vincenzo, che ha come primo modello Klopp, ha sempre seguito il “vecchio” Gasp.
Più duttile Gasperini non è mai stato un integralista: anche quando la difesa a tre per lui era poco meno di un dogma, ne ha sempre plasmato l’interpretazione in base ai giocatori utilizzati, dunque alla loro zona di competenza, e anche al tipo di partita da giocare. Da marzo dell’anno scorso - trasferta a Verona in maxi emergenza - la difesa a quattro e il conseguente 4-2-3-1 sono diventati alternativa, e non solo in caso di necessità.
Meno integralista Italiano, se vogliamo, ha dei dogmi su cui transige meno. Come la difesa a 4, che non cambierebbe mai. Ma il suo 4-3-3 fisso in questo avvio un po’ complicato ha visto leggere modifiche. Nella vittoria col Verona, per dire, a un certo punto la Viola si è messa con due centrocampisti e tre giocatori offensivi dietro l’unica punta. Nel solco della stessa idea, Italiano cerca varianti per sbocciare.