GAZZETTA, Il tabù dei ct: Prandelli guarda al Trap
Fonte: La Gazzetta dello Sport
La Gazzetta dello Sport riferendosi a Cesare Prandelli sottolinea quanto sia dura la vita da ex commissario tecnico: la gente ti osserva con occhi diversi, persino estasiati, ti considera una specie di guru da seguire sempre e comunque e magari tu non hai più la forza di un tempo e non riesci, pur volendolo, a essere fedele al tuo passato. Ma c'è sempre una seconda occasione. Altri ex ct, prima di lui, hanno intrapreso questo viaggio, chi con soddisfazione, chi costretto a misurarsi con terribili delusioni. Vedi Gian Piero Ventura, che ci ha riprovato in modo fallimentare prima col Chievo e poi con la Salernitana, oppure Arrigo Sacchi, il quale dopo l'azzurro fu richiamato al Milan, poi all'Atletico Madrid e al Parma, ma racimolò solo fallimenti, non era più il tecnico di prima.
Marcello Lippi, invece, dopo il Mondiale vinto nel 2006 non resistette alla tentazione di rientrare in nazionale e si schiantò al Mondiale successivo, nel 2010. Poi l'esperienza in Cina successivamente alla quale non ha accettato di rimettersi in gioco nel cortile di casa dove le pressioni e le aspettative sarebbero state francamente eccessive. Roberto Donadoni, suo successore, venne chiamato al Napoli ma non incantò e fu licenziato, Dino Zoff si dimise al termine dell'Europeo del 2000 andando alla Lazio come dirigente e poi una breve esperienza sulla panchina della Fiorentina: a salvezza raggiunta, non senza patemi, disse basta con il calcio. Giovanni Trapattoni invece ha fatto un percorso diverso dagli altri, vincendo dopo l'azzurro lo scudetto col Benfica e poi col Salisburgo.