NAZIONE, L'opinione: "A noi basta il lieto fine"
All'interno dell'edizione odierna de La Nazione è presente l'opinione in tema Fiorentina a firma di Benedetto Ferrara. Di seguito un estratto: "Piccola storia triste: un ragazzino viene invitato a giocare a calcio con gli amici. E’ felice, torna a casa da scuola, cerca i pantaloncini, la maglietta, le scarpette buone per la partitella. Il sole fuori, il cuore emozionato. E’ tutto pronto. Suona il telefono. 'Scusa, non c’è bisogno che tu venga. Siamo già in troppi'. Lacrime. Sipario. Ecco a voi la storia di Marco Benassi. Lui felice, professionista vero, mai parole fuori posto. Cambia la società, cambiano gli allenatori, cambiano tante cose e il suo valore scivola nel buio. Lui però tiene duro: Italiano lo mette terzino e lui gioca terzino. Giocherebbe ovunque, come quel ragazzino. Poi una storia di mercato andata a male tra Fiorentina ed Empoli lo spinge fuori. Zurkowski è rimasto quindi ciao Marco. Ti alleni con noi ma non giochi con noi. Poi arriva un giorno e un’amichevole. Benassi gioca e segna tre gol. Cabral zero. Facciamoci due domande. Almeno un happy ending c’è. Una squadra arriverà. Ma le storie sono tante. C’era un Kouame in vendita rimasto quasi per caso. Gli affari vanno e non vanno in porto. Senza di lui la prima parte dei stagione della Fiorentina sarebbe stata ancora più triste. E Terracciano? Uno arrivato a Firenze a quasi trent’anni da secondo a Empoli. Un eterno secondo che si ribella a un destino che sembra segnato. Poi Amrabat. Passione estrema del presidente, che lo voleva a tutti i costi titolare, visto anche l’investimento. Adesso, dopo la cura Italiano, è diventato uno dei nomi top del mondiale più pazzo e censurato del mondo. E naturalmente piovono offerte, il ct dice che 'merita un top club' e la Fiorentina torna, agli occhi del mondo, come il solito scalo intermedio in attesa di volare altrove. Anche qui ci aspettiamo il lieto fine. Un rinnovo con grandi traguardi all’orizzonte, per i tifosi della Fiorentina, un’altra cessione 'capolavoro' per gli ultras del bilancio. Presto lo sapremo. Bravo Sofyan, bravo Marco, bravo Christian e bravo Pietro. Una lezione c’è: non mollare mai".