NAZIONE, L'opinione: con Palladino viola camaleontica
"Un mese fa ha rischiato l'esonero, oggi è l'allenatore più applaudito del campionato". Si apre così l'editoriale a firma di Stefano Cecchi sulle colonne de La Nazione oggi in edicola. Il giornalista toscano si è concentrato sulla figura di Raffaele Palladino: "Raffaele Palladino da Mugnano di Napoli questa risalita prepotente nella considerazione generale se l'è guadagnata con merito. Perché dietro a questa Fiorentina da vertice c'è evidente la sua mano di allenatore atipico con dentro una visione di calcio pragmatico e duttile. Cresciuto alla scuola del Gasperinismo, Palladino è andato oltre, mescolando diverse filosofie di gioco senza restare prigioniero di nessuna. La sua Fiorentina è stata una formazione camaleontica che spesso ha sorpreso l'avversario colpendolo nelle sue fragilità. Così, se con Roma e Milan aveva lasciato il possesso palla all'avversario per poi colpirlo in verticale, col Verona ad un certo punto della partita la Fiorentina si è ritrovata con il 70% di possesso palla. Non solo, anche durante la gara la Fiorentina si trova senza patemi a vestire panni diversi. [...] Due sole grandi costanti: un'attenzione quasi maniacale alla fase difensiva e l'idea che il lancio verticale valga molto di più che non il palleggio prolungato in orizzontale. Qualcuno per queste doti avvicina Palladino a Trapattoni, altri vedono in lui tracce del pragmatismo di Ranieri o del primo Prandelli a Firenze. Suggestioni, anche belle. Ma forse è forviante fare paragoni, il calcio è in continua mutazione e il passato è sempre una terra straniera".