NAZIONE, Rocco quasi okkey: ecco dove migliorare
L'edizione odierna de La Nazione traccia oggi un bilancio su quella che è stata la prima stagione in Italia di Rocco Commisso, sia per ciò che riguarda il piano sportivo - dove ha condotto la Fiorentina al 10° posto - sia per come il brand e la simpatia viola nelle stanze che contano si è accresciuto. Se da un lato il presidente viola può ritenersi soddisfatto per l'affetto che ancora Firenze prova nei suoi confronti, ci sono state obiettivamente delle cose che non hanno funzionato: la prima è il rapporto fra la forza d’impatto messa in campo e i risultati ottenuti. Le uscite a voce alta contro il «sistema» e gli arbitri hanno collocato la nuova proprietà in un ambito più defilato che autorevole: e il mancato calcolo delle conseguenze non ha evidentemente aggiunto crediti nel rapporto con le altre società. I risultati del lavoro di tessitura operato dal direttore generale Joe Barone, che si era candidato per diventare consigliere di Lega, si sono tradotti al momento della votazione in 8 preferenze. Ne sarebbero servite 14, cioè quasi il doppio. E’ evidente che qualcosa non ha funzionato. La struttura societaria di un club così attivo per cambiare i format del sistema calcio trarrebbe beneficio dall’ingresso di una figura dedicata ai rapporti istituzionali. Commisso ha straordinarie potenzialità economiche, ma deve ancora accreditarsi nel calcio italiano, probabilmente anche in termini di rapporti.