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L'OPINIONE, Fali, Luca: la classe del liceo Rocco

di Redazione FV

All'interno dell'edizione odierna de La Nazione è presente un commento sul mondo Fiorentina a firma di Benedetto Ferrara. Di seguito un estratto: "C’era una volta una classe del liceo Rocco. Gli alunni erano 25, tra loro quattro erano davvero speciali. Quello che lo faceva dannare di più era Luca, uno capace di interrogazioni da otto in pagella ma anche di strane amnesie. Prima risolveva una equazione di terzo grado e poi si incagliava nella tabellina del due. In più era un po’ borioso, e se prendeva un sette faceva strani gesti, come dire: Io sono io e voi… Un suo parente, zio Fali, era amico del preside e, siccome veniva da una scuola di alto livello, una volta aveva chiaramente detto alla prof che tanto lui era lì di passaggio e che presto sarebbe andato ad Harvard. La cosa rientrò quando zio Fali andò a parlare col prof e lui dovette smentire, una materia nella quale eccelleva da sempre. Diverso era Arturo. Lui era un ragazzo umile e spesso un po’ frustrato nel non essere mai chiamato alla lavagna, anche quando aveva passato la notte a studiare. Forse perché non aveva chissà quali referenze. Il prof gli voleva bene, anche se era più intrigato dai colpi di genio di Luca, che però poi rovinava tutto, come quando, dopo una bellissima interrogazione sui Promessi sposi, disse alla prof: 'Se esisterebbe giustizia meritassi un dieci'. Il prof fece finta di non aver ascoltato. Con Arturo, invece, quasi sempre erano interrogazioni a sorpresa. E lui? Sempre pronto, lucido, umile. Per questo tutti gli volevano bene, perfino il professore, che all’inizio non era proprio entusiasta di lui. Ma tanto impegno alla fine iniziava a dare i risultati. E così arrivò un bel sette in pagella. Ma per il prof non c’erano dubbi. Il sorriso più bello era quello di Christian, un ragazzo di origine africane che non solo studiava, ma era il primo a dare l’esempio, sia in classe sia fuori, dove organizzava le sfide a pallone con gli altri licei, si dava da fare con gli amici per motivarli nello studio e nelle altre attività. Un giorno il prof lo premiò davanti a tutti con la frase: 'Prendete esempio da Christian, se volete una bella pagella e non ripetere l’anno come ha fatto Alessandro'. Già, Alessandro. Troppa indisciplina e troppe forche. Per non dire dello stucco sparato con la cerbottana sulle terga della prof di ginnastica. Ora era stato mandato in una scuola privata per fare tre anni in uno. E andava anche benino. Ma che delusione, però. Chissà come finirà questa storia. Beh, lo scopriremo vivendo. Intanto applausi per Tare, diesse della Lazio, che pochi giorni fa ha dichiarato: 'La Conference è la coppa dei perdenti. Benvenuto tra noi, Igli".