LA NAZIONE, Tutta la verità di Commisso
Italiano, Nico Gonzalez, Gattuso e Mendes, gli addii eccellenti. E Antognoni. Rocco Commisso torna a parlare dopo le frizioni di un periodo complicato, dove è accaduto un po’ di tutto nell’universo viola. E lo fa con la solita schiettezza, senza lasciare qualcosa di sottinteso. Condivisibile. Come è stata condivisa la scelta del nuovo allenatore, "Come tutte le scelte fatte dalla società. Ognuno ha le sue preferenze, ma il risultato è condiviso da tutti: per tutti gli allenatori è stato così". Giovane e vincente aveva detto in tempi non sospetti. E lo Spezia? "Abbiamo trovato un accordo che andava bene per tutti e le due società sono rimaste in ottimi rapporti". Come ottimo è l’innesto di Nico Gonzalez, l’acquisto più costoso: un investimento di 40 milioni spalmato in 5 anni, tra costo del giocatore, oneri e stipendio. Investimento importante su di un ragazzo di prospettiva che a 28 anni potrebbe essere rivenduto, ammortizzando i costi. Non come Oliveira, pietra dello scontro con Mendes e quindi Gattuso: "Voglio bene ai procuratori e spero facciano molti soldi, ma ci sono conflitti di interessi non tollerabili in America. Mendes rappresentava Olivera, il Porto e Gattuso...".Già, Rino. "Per ragioni legali non abbiamo potuto raccontare cosa è accaduto. Ma se i suoi avvocati vogliono togliere la clausola io sono d’accordo così ognuno può dire la sua". E sarebbe un confronto tutto da seguire.Come da seguire sarà il futuro di Antognoni e su questo Commisso lascia aperta la porta: "Dal primo giorno ho avuto un ottimo rapporto e spero che accetti la nostra offerta perché ha sempre avuto un occhio e il fiuto per i talenti e sarebbe un valore aggiunto per noi. Saremmo dispiaciuti se decidesse di andare via ma la Fiorentina sarebbe sempre casa sua". Come per Ribery, Borja Valero, Caceres e Rosalen Lopez, storico preparatore dei portieri. A riportarlo è La Nazione.