RANIERI, Esubero di mercato e fiorentino per caso
Juventus- Fiorentina per Luca Ranieri, scrive Stefano Cecchi sulle colonne de la Nazione, è stata un po’ la partita dell’orgoglio e della rivincita. L’orgoglio di chi sente il peso di vestire il viola nella sfida con la rivale di sempre, visto che il viola è stato il colore della sua maglia fin dalle giovanili. La rivincita verso chi, ancora qualche settimana fa, lo considerava quasi un esubero, un giocatore rimasto a Firenze in virtù di contingenze astrali e non per una scelta tecnica. "Sarà il nuovo Pasqual", dicono i tecnici apprezzandone il mancino educato e le sgroppate sull’out sinistro. Le vie del calcio, però, sono infinite e le sue, dopo qualche timida apparizione in prima squadra con Sousa e poi con Montella, lo portano altrove: Foggia, Ascoli, Spal quindi Salerno, dove pur giocando con continuità non viene riscattato. Quando l’estate scorsa si ritrova di nuovo in viola, tutti pensano sia un fatto momentaneo: "Non è da Fiorentina", sussurrano. Invece le strade imperscrutabili del mercato alla fine lo lasciano a Firenze come quarto centrale difensivo dopo Milenkovic, Igor e Quarta. Uno, insomma, che nei piani non dovrebbe giocare mai. Se domani a Braga dovesse essere titolare, nessuno direbbe "Italiano è impazzit". Una sua vittoria. E di chi ancora ama uno sport a misura di uomo, dove forza di volontà e senso della disciplina possano compensare limiti tecnici e perfino la tormenta a sfavore della sfiducia