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REDKNAPP, A Praga vincerà il W.Ham 2-1. Viola, occhio a...

di Andrea Giannattasio

Una vecchia gloria del West Ham (149 presenze da giocatore e sette anni da allenatore tra il 1994 e il 2001) che il primo trofeo europeo della storia degli Hammers l'ha soltanto sfiorato (la Coppa delle Coppe del 1965). Harry Redknapp, che poi da tecnico degli Irons ha vinto la Coppa Intertoto del 1999, ha raccontato le sue previsioni in vista della finale di Conference League tra la formazione di Moyes e la Fiorentina: «Come in tutte le finali le due squadre partiranno alla pari, almeno sulla carta, anche se credo che il West Ham abbia nel complesso valori superiori rispetto ai viola. Se dovessi fare un pronostico, direi che a Praga finirà 2-1 in favore degli Hammers».

La sentiamo molto convinta.
«Non deve ingannarvi il campionato dei ragazzi di Moyes. Quello è stato tutt’altro che esaltante ma gli Hammers restano un gruppo molto pericoloso. La classifica dice altro ma credo che, per valori, il West Ham avrebbe dovuto finire l’annata nei primi dieci posti della Premier. Quando la squadra è nella sua forma migliore, è in grado di battere chiunque».

Il percorso in Conference League invece è stato esaltante: come se lo spiega?
«Intanto parliamo della terza coppa europea, dove i valori sono decisamente livellati verso il basso. Forse anche per questo motivo tutti in Inghilterra erano convinti in partenza che il West Ham sarebbe arrivato in finale: sulla carta era la squadra più forte e partita dopo partita le previsioni sono state confermate. Il lavoro di Moyes nel restituire un’identità europea agli Hammers è stato ottimo». 

C’è un giocatore al quale la Fiorentina dovrà fare più attenzione?
«Spendo volentieri il nome di Jarrod Bowen, quello che io amo chiamare il “giocatore ovunque”: corre sempre e lavora tanto per la squadra. La sua storia dovrebbe essere un esempio per quei giocatori che oggi vogliono affacciarsi al mondo della Premier: lui è arrivato al West Ham dopo anni di semi-professionismo e di Championship ma adesso è uno dei leader della squadra. Non penso ci sia niente di più bello».

Allora, forse, è la difesa un reparto in cui il West Ham è più carente?
«No, non sono d’accordo: guardi di quali giocatori è composta la retroguardia di Moyes. Zouma è un grande centrale e lo stesso si può dire di Aguerd. Ma quello che più di ogni altra cosa mi impressiona del West Ham è che tutti difendono e tutti attaccano insieme. Tra i giocatori più pericolosi, anche da calcio piazzato, c’è sicuramente Soucek e insieme a lui Rice, che oltre ad essere diventato un punto fermo della Nazionale adesso è un giocatore seguito dal Chelsea e dal Bayern Monaco».

E della Fiorentina che dice? Le è mai capitato di seguirla?
«Guardo spesso il calcio italiano, mi è rimasta un po' la stessa passione di quando ero giovane. Però confesso che di recente mi sono concentrato soprattutto su Juventus, Milan ed Inter: ho apprezzato molto il derby in Champions tra le due milanesi. Tempo fa però mi è capitato di vedere proprio la semifinale di ritorno della Fiorentina con il Basilea in Conference League. Devo ammetterlo, è una squadra… poco italiana per il modo che ha di attaccare e soprattutto di difendere (ride, ndr)».