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SCONCERTI, Il nuovo calcio ha perso gioia

di Redazione FV

Il giornalista Mario Sconcerti, sulle colonne del Corriere della Sera, analizza la gara di ieri sera della Nazionale facendo riferimento anche all'ormai ex allenatore della Fiorentina Prandelli: "È stata una brutta partita, ma non importa poi molto perché l’Italia ha comunque vinto e soprattutto perché era una partita che dopo tanto tempo portava un senso del futuro. La brutta Italia di Parma rafforza semmai l’idea che l’anno di solitudine ha cambiato il modo di giocare di tutti. C’è una specie di disagio psicologico, quella che Prandelli chiamerebbe un’ombra, la stessa dei ragazzi senza scuola, con la didattica a distanza, mancanza di socialità, di divertimento comune, quindi di stimolo. In campionato ci siamo abituati alla nuova routine. Ma osservando dall’alto è ormai evidente il passo indietro di tutto il calcio, fuso con fatica e noia dentro un nuovo gioco felpato, disordinato, che ha pochissime eccezioni. È una materia oscura che avvolge tutto e cambia i giocatori come cambia i bambini. Il gioco si è trasformato dovunque in controlli, contagi, diffidenze, fuga dagli altri. L’opposto di come si costruiscono le squadre".


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