SOUSA, Dal sogno scudetto a un addio turbolento
Come scrive il Corriere Fiorentino Sousa ha fatto cantare al Franchi "Salutate la capolista". Ha inventato soluzioni (la difesa a tre e mezzo) che, da Spalletti in giù, sono state prima studiate e poi copiate. Ha regalato spettacolo. Poi, dopo quei sei mesi incredibili, qualcosa si è rotto. Quella tra Paulo Sousa, Firenze e la Fiorentina è stata una relazione intensa e contraddittoria nella quale si è visto tutto, e il contrario di tutto. Nel suo cuore, però, rimane un bel ricordo di quelle stagioni e, col passare del tempo, anche lui ripensando al famoso mercato di gennaio del 2016 (quello di Benalouane, con i viola secondi in classifica), ha ammesso di aver sbagliato. Oggi però, nonostante un po’ di viola gli sia rimasto nel cuore, farà di tutto per vincere. Sarà, quello dell’Arechi, il primo incrocio da ex con un allenatore che, da quando ha preso il posto di Nicola, ha letteralmente trasformato la Salernitana: 10 partite, due vittorie, sette pareggi, ed una sola sconfitta (con la Lazio) nel giorno del suo esordio. Da quel momento, era il 19 febbraio, non ha più perso. L’ultimo capolavoro l’ha firmato domenica, con quell’1-1 al Maradona che ha rovinato la festa al Napoli. E invece, i caroselli, li hanno fatti a Salerno, accogliendo come eroi i giocatori al loro rientro. Prima del Napoli ha già fermato il Milan (a San Siro) e l’Inter e al momento ha la serie aperta di risultati utili (9) più lunga della serie A. E se c’è una certezza è che Paulo Sousa, anche se non potrà essere in panchina dopo l’espulsione rimediata proprio domenica, non ha nessuna intenzione di interrompere la striscia proprio contro i "suoi" vecchi amici viola.