TIRRENO, Caos a Viareggio: accuse di razzismo in campo
Rappresentativa Serie D- Ladegbuwa diventa un caso: la gara disputata sabato scorso per la terza giornata della Viareggio Cup fa ancora parlare a due giorni dal triplice fischio, avvenuto al 39' del secondo tempo, quando l'arbitro ha dichiarato concluso l'incontro a causa dell'abbandono della squadra nigeriana, che ha deciso di rientrare in anticipo negli spogliatoi in segno di protesta.
Il Tirreno ricostruisce i fatti: la rabbia del Ladegbuwa sarebbe scattata per alcune offese razziste subite in campo, parole che hanno scatenato i nigeriani e provocato quindi le tre espulsioni (due di giocatori e una dell'allenatore) della squadra africana. Il post pubblicato dal Ladegbuwa sui propri canali social parla di una gestione arbitrale «orientata a favorire la Rappresentativa Serie D», di «contrasti maliziosi non puniti da parte dell’arbitro» e di offese razziste che sarebbero state ascoltate in campo e dalle tribune dello stadio di Santa Croce sull’Arno. Le accuse sono state "respinte al mittente" dagli organizzatori del torneo giovanile di calcio.
Ecco il post pubblicato dal Ladegbuwa:«È molto sbagliato che i nostri giovani giocatori lascino questa competizione con la convinzione che ogni decisione contro di loro sia stata solo perché erano neri. I nostri ragazzi fra i 16 e i 18 anni torneranno a casa sapendo che l’Europa è ancora razzista, che tutto questo è successo a causa del colore della loro pelle. Nel 2023, in uno stadio in cui campeggia uno striscione con la scritta "No al razzismo”, non ci saremmo aspettati tutto questo. Chiediamo agli organizzatori delle scuse ufficiali e la possibilità di ripetere la partita in campo neutro e con un arbitro corretto. I nostri calciatori non possono approcciarsi alla vita adulta pensando che barare sia giusto».
Alla versione dei nigeriani fa da contraltare quella del giudice sportivo, secondo cui la sospensione del match sarebbe stata causata dalla decisione dell'arbitro di interrompere in anticipo la gara a causa dell'atteggiamento "aggressivo ed intimidatorio di un calciatore del Ladegubwa, il quale lo colpiva al braccio facendogli cadere il fischietto e graffiandolo, provocandogli così una lesione personale".
Difficile, ad ora, capire da che parte penda la ragione; una cosa è certa: una tranquilla gara di un torneo giovanile si è trasformata nell'ennesimo spot negativo per lo sport.