TS, Procure e commissioni, cattivo esempio del calcio
Nell'edizione odierna di Tuttosport spazio anche per un editoriale firmato da Tony Damascelli, pezzo che parla dell'operazione Vlahovic ma solo come caso da cui partire per poi focalizzarsi sull'influenza dei procuratori. Nelle colonne del TS si parla di un cambiamento nel mondo del calcio, una grande differenza da quando i presidenti ed i direttori sportivi guidavano le trattative. Dal 1968, da quando Con Coster divenne il primo procuratore, la loro influenza nel mondo del calcio è cresciuta, impennandosi negli ultimi anni, soprattutto grazie alle famose commissioni. "Le vicende contemporanee ribadiscono la questione: da Dybala a Vlahovic, da Insigne a Kessie, da Pogba a Cristiano Ronaldo, qualunque trattativa di mercato non può ma deve passare attraverso la voce determinante del procuratore. Se due club sono d’accordo nell’affare spunta la richiesta dell’agente rappresentante che spiazza, rilancia, esige, impone e, in molti casi, l’affare salta". Questa la visione di Damascelli, che parla delle transazioni nel calciomercato attuale come di una giungla in cui i procuratori fanno la voce grossa, alimentando contrasti con dirigenti e società. "Il calcio dà e continua a dare il cattivo esempio, facendo inevitabilmente pagare ai tifosi l'amaro conto".