VELTRONI, Il calcio malato impari da Prandelli
Il giornalista Walter Veltroni scrive del congedo di Cesare Prandelli sulle colonne de La Gazzetta dello Sport. Nelle parole del tecnico, da leggere e rileggere, c'è il racconto di un disagio personale - scrive - che non vuole si ripercuota sulla squadra e la città. Cosa non piace più a Prandelli? La velocità è il mantra di questo tempo bulimico, tutto deve essere tale, privo di dubbi, semplice. Il calcio è diventato una macchina spietata ed è malato, non di talenti, ma della perdita di cuore e progetto. Il calcio deve far piangere di commozione o di dolore, ma è un sentimento che si fa business. Il giocattolo si sta rompendo, nel cuore degli spettatori e, ora, anche dei protagonisti. Dobbiamo sperare che la "disperata vitalità" - conclude - che ci prenderà dopo questo inferno del Covid riempia gli stadi e restituisca gioia e allegria alla macchina del calcio.