VENTURATI, Ritiro al Viola Park? Ecco cosa cambia
Fonte: Corriere Fiorentino
La Fiorentina per la prima volta affronterà la preparazione estiva a Firenze, in quel Viola Park dove è quasi tutto pronto per ospitare la truppa viola. Una novità che, nonostante il caldo rovente di luglio, non spaventa gli esperti del mestiere, tra i quali il preparatore atletico Giambattista Venturati, che ha lavorato nello staff di Prandelli nella prima avventura in Viola: "Tra preparazione in montagna o in città non ci sono differenze invalicabili ma solo dettagli da curare, il primo dei quali è la sinergia tra staff tecnico e medico".
Venturati, cosa cambia non lavorando in alta quota?
"Si pensa che il lavoro in montagna migliori l’ossigenazione e quindi la prestazione dell’atleta, in realtà l’aumento dei globuli rossi avviene ad almeno 1.800 metri d’altezza e dunque non alla quota, più bassa, dei luoghi del ritiro (Moena è a 1.100, ndr). L’unico svantaggio di allenarsi in città è legato alla temperatura e all’umidità. Anche in questi giorni sono a Firenze e fa un gran caldo. Logico che per un buon sonno in città si debba poi ricorrere all’uso del condizionatore che comporta una maggiore disidratazione".
Come si ovvia a questi problemi?
"Cambiando gli orari di allenamento, che immagino Italiano e il suo staff fisseranno la mattina presto e nel tardo pomeriggio. Inoltre nel puntare attraverso l’alimentazione ad un maggior recupero idrosalino. Insomma si tratta di accortezze che gli staff tecnici e medici dovranno apportare al programma di lavoro. E la Fiorentina ha anche il vantaggio di staff che lavorano insieme ormai da tre anni, conoscono metodi e principi cui si ispirano, quindi anche la comunicazione ai giocatori è più semplice".
Addio crioterapia al fiume, momento tipico di Moena?
"Alla crioterapia al fiume si sopperisce con appositi bidoni del ghiaccio".
Perché sempre più squadre scelgono di lavorare in sede?
"Perché c’è il vantaggio della logistica e di essere in un centro polifunzionale con tutto l’occorrente. Ormai lavoriamo in un calcio moderno, il nuovo contesto è questo, inutile pensare a come si lavorava prima. Basti pensare che ormai le stagioni iniziano ad agosto, almeno le prime 4 partite si giocheranno con queste temperature e quindi se vogliamo trovare un vantaggio di allenarsi in città è quello di un maggiore adattamento. Non si punta più sul picco di forma attraverso la preparazione estiva ma ad avere una super salute continua attraverso l’autogestione dell’atleta".
Prandelli parlava di punti in più da un centro sportivo, anche lei è d’accordo?
"Crea un senso di appartenenza, il giocatore sente di entrare a casa propria ed avere tutti i confort funzionali al lavoro. E per un preparatore lavorare in un centro sportivo all’avanguardia è un sogno. Ricordo i nostri ritiri a Folgaria, Castelrotto e Cortina ed era emozionante entrare in campo e vedere tutti i vessilli viola intorno e sapere che i tifosi venivano appositamente in montagna a vederci. Ma ora devono essere orgogliosi e sentire ancora di più il senso di appartenenza del Viola Park, e se non tutte le sedute saranno aperte sappiano che all’allenatore serve anche lavorare senza distrazioni".