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Zazzaroni sulla morte di D. Jota: "Che ingiustizia. Non c'è un senso in tutto questo"

di Redazione FV

Il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni ha pubblicato un editoriale nel quale commenta la tragedia della morte, a causa di un incidente stradale, di Diogo Jota e del fratello André Silva. Queste le sue parole: "Si piange quando si grida all’ingiustizia. Diogo Jota aveva tutto: una bella famiglia, l’amore della vita sposata da pochi giorni, tre figli, un fratello che adorava e faceva il suo stesso mestiere, amici, il successo, il denaro, il futuro, altri sogni e 28 anni. Soltanto 28 anni.  Diogo Jota si era stupito di tanta felicità. A Diogo, che era stato operato a un polmone, avevano suggerito di non salire sull’aereo per raggiungere l’Inghilterra. Meglio l’auto. La sua vita e quella di André Silva sono bruciate dentro la Lamborghini noleggiata sulla A-52, l’autostrada tra il Portogallo e la Galizia finita spesso sotto accusa per la scarsa manutenzione. La felicità che Diogo aveva confessato di provare si è dissolta insieme a quella degli affetti più cari. Lo strazio di tanti è diventato immediatamente lo strazio di chi ha avvertito un forte senso di ingiustizia: da tutto a niente nel giro di un attimo. Così è assurdo. Jürgen Klopp, che l’aveva allenato e con lui aveva vinto, si è chiesto quale sia il senso di tutto questo, concludendo che “forse un giorno lo scopriremo”. Il senso è che non ne ha uno accettabile”.


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