È TORNATA A BRILLARE UNA STELLA
Per tutta la settimana che ha preceduto la gara contro l’Inter il popolo del web si era interrogato su Jovetic. Pedina inamovibile o elemento sacrificabile, in virtù di un rendimento non all’altezza delle potenzialità? Per tanti tifosi Stevan, domenica sera, sarebbe stato condannato alla panchina, ma Montella è uomo che non si lascia condizionare da bisbigli e mugugni ed è andato per la sua strada. Ha deciso di concedere fiducia al montenegrino. Ha puntato, ancora una volta su di lui, pensando di sollecitare il suo orgoglio e la sua voglia di riscattarsi agli occhi della tifoseria. Jovetic, nelle ultime gare, era apparso appannato, non tanto nella condizione fisica, perché si era impegnato ed aveva corso….ma lo aveva fatto male. Troppo spesso si era dimostrato incapace di trovare la giusta posizione in campo, quella da cui si può e si deve fare male all’avversario.
Sempre troppo distante dalla porta, pizzicato anche dal suo compagno di reparto Toni, si era trovato a fluttuare nella terra di nessuno, scivolando in un pericoloso limbo. Più che di gambe sembrava un problema di testa, di scarsa serenità e convinzione nei propri mezzi. L’attaccante, si sa, viene giudicato per i gol….è la crudele regola del suo mestiere. Se non segna si intristisce, si intestardisce nel saltare l’uomo, nel trovare il pertugio giusto; ma se non è sereno, lo fa con scarso convincimento ed è destinato a fallire miseramente. Montella, in un momento delicato, poteva farsi tentare da una rivoluzione in attacco. Poteva escludere il giocatore più talentuoso - e al tempo stesso più deludente - della rosa, relegandolo in panchina ed invece ha puntato ancora su di lui, consapevole dei rischi che si celavano dietro questa sua scelta. Domenica sera, come per incanto, Jovetic è uscito dal torpore… Il brutto anatroccolo delle ultime partite è tornato ad essere un bellissimo cigno. Con un lampo repentino ha illuminato la notte sul Franchi. Un gol spettacolare, frutto di un tiro potente e preciso, lo ha riconsegnato al calcio e al suo pubblico. Il raddoppio, meno bello ma ugualmente efficace, ha decretato la fine di un incubo, per il giocatore e per i tifosi della Fiorentina. Questa squadra ha bisogno, per continuare ad inseguire i propri sogni, dei gol e degli assist del montenegrino. La Fiorentina è risbocciata in tutta la sua bellezza e Jovetic è uscito dal tunnel buio in cui si era perso: l’incantesimo è stato spezzato con una doppietta, che ha spazzato via fantasmi e malumori. Da domenica prossima, libero ormai da paure e insicurezze, Stevan dovrà dimostrare che il peggio è davvero passato perché, è risaputo, una rondine non fa primavera. Montella ha vinto un’altra scommessa. Da timoniere coraggioso, che sa allenare muscoli e menti dei suoi uomini, ha giocato forte sul numero 8 e ne è uscito vincitore. Ha saputo lavorare bene sul calciatore e la sorte ha deciso di ripagarlo perché, si sa, la fortuna, da sempre, ha un debole per gli audaci.