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"ATTENTI A QUEI DUE"

di Stefano Borgi

La Fiorentina riparte da Stevan Jovetic. A ruota si aggrappa ad Amauri, entrambi protagonisti di un mercoledì... da leoni. Cavalchiamo volentieri le metafore cinematografiche (e come si evince dal titolo, anche televisive) considerando la Fiorentina attuale una sorta di film dell'orrore per il quale però (un pò per amore, un pò per convinzione) pronostichiamo il classico lieto fine. E vissero tutti felici e contenti, insomma, seppur attraverso sofferenze e traversie varie. Partiamo dalle certezze: domenica col Cesena i tre punti sono obbligatori, un imperativo categorico dal quale non si prescinde. Pena, lo sprofondo totale. Per vincere bisogna segnare un gol più dell'avversario (non siamo impazziti, andiamo semplicemente per gradi...) comunque bisogna segnare, di riffa o di raffa. Ecco perchè ci hanno fatto particolarmente piacere le prodezze dei due attaccanti viola, chiamati ad essere decisivi nella sfida salvezza contro i romagnoli. Ed ecco perchè abbiamo titolato: "Attenti a quei due", certi che gli occhi e le speranze dei tifosi viola saranno puntati tutti su di loro. In attesa di un gol che cancelli la paura e riporti il sereno. Chi dei due, poi, sia Tony Curtis e/o Roger Moore non è dato sapere (tra l'altro la somiglianza è scarsa in entrambi i casi), l'importante è che Jo-Jo ed Amauri siano freddi, efficaci, spietati come i due protagonisti dell'omonima serie in voga negli anni '70.

Il "mercoledì da leoni" delle due punte inizia intorno alle 15, quando nel mini centro sportivo viola il brasiliano col look da "Nazareno" raccoglie un passaggio filtrante in area, "uncina" col destro, opera un "sombrero" al malcapitato difensore, e di sinistro scarica alle spalle di Neto. Applausi. Qualcuno si chiederà... chi c'era di fronte? Il Barcellona, forse il Real Madrid? Chi era il malcapitato avversario? Vidic? Thiago Silva? Ok, ok, capiamo il sarcasmo, anzi...lo giustifichiamo in toto. Però la prodezza rimane, la voglia di provarci anche, la rete che si scuote non può che essere propedeutica al primo gol di Amauri in maglia viola. Il "Gesù de'noantri", infatti, non segna un gol ufficiale dal 23 aprile scorso (sono passati quasi 11 mesi, fu una doppietta ad Udine con la maglia del Parma), la Fiorentina detiene il quart'ultimo attacco del campionato, perde da tre partite consecutive, la sua media punti è inferiore sia a quella di Mihajlovic che della scellerata Sampdoria dello scorso anno. Dobbiamo andare avanti? Amauri poi è reduce da una contrattura che gli ha fatto saltare la partita contro la Lazio, deve ritrovare fiducia in se stesso e nelle sue condizioni fisiche. E allora ci corre l'obbligo di essere positivi, speranzosi, di considerare un gol in allenamento come uno in Champions League. Questo è il nostro contributo, per il resto... "Attenti a quei due!"

"Un mercoledì da leoni"... parte seconda. Poche ore dopo il gol di Amauri (si era intorno alle 20) arriva la doppietta di Stevan Jovetic. Anche in questo caso fioccano le domande... Chi c'era di fronte? Chi era l'avversario? (etc. etc) Siamo costretti a ripeterci: l'importante è che Jo-Jo abbia segnato, che mantenga intatto il suo feeling con la rete, il tutto dopo una prova incolore nell'ultima di campionato. Per la cronaca l'avversario era l'Islanda, la partita un'amichevole disputata a Pogdoriça (proprio la città natale di Stevan), i due gol, lasciatecelo dire... meravigliosi. Il primo realizzato di testa, da centro area, da attaccante vero, su un cross dalla sinistra... alla Vargas (ma anche alla Pasqual). Il secondo è tutto di Jo-Jo: stoppa al volo su un pallone a campanile, resiste alla carica dell'avversario, si porta la palla sul destro per poi scaricare una "botta" imparabile da 25 metri. Mancano 4 minuti alla fine, il Montenegro vincerà per 2-1, mentre Jovetic ruba ancrora una volta le prime pagine dei giornali.

P.S. Dice il proverbio... "Il buon giorno si vede dal mattino". Disegnamo allora uno scenario futurista, considerando la settimana che ci conduce al Cesena come un giorno decisivo, ed il mercoledì appena vissuto come il mattino di una meravigliosa giornata. Le premesse ci sono tutte: l'avversario abbordabile, i tifosi che hanno giurato presenza, unità e compattezza, i giocatori che hanno capito il momento difficile, delicato (eufemismo), Amauri e Jo-Jo che fanno le prove del gol... E allora avanti, non resta che battere il Cesena e ritrovare il sorriso perduto.


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