CESARE, DICCI LA VERITÀ!
“La verità ti fa male” diceva una vecchia canzone e dirsi le cose a brutto muso non sempre è consentito. Perché Prandelli non ci confessa che Pasqual gli sta antipatico? Che cosa può avergli fatto o detto per meritare indifferenza? Per la prima volta sono incavolata col CT della nazionale italiana. Ho cercato di capire le sue motivazioni, quando ha asserito di aver scelto un calciatore, Antonelli del Genoa, di 10 anni (che poi sono solo 5) più giovane del nostro capitano anche se il rendimento del gigliato è di ben lunga il migliore di tutti in quel ruolo.
Va bene, largo ai giovani è lo slogan che rimbomba ovunque, dalla politica ai posti di lavoro alla vita comune, ma la meritocrazia dove la mettiamo?
Un calciatore “agè” può accettare questa considerazione, ma cosa deve pensare Manuel quando sente poi le parole relative a Totti, pronunciate sempre da Prandelli? “Se sarà in questo stato di forma, lo dovremo prendere in considerazione”: il Pupone è del ’76, un matusa nei confronti di Pasqual, classe ’82.
Senza considerare che hanno vestito la maglia dell’Italia agli ultimi europei Cassano, coetaneo del viola, e Di Natale addirittura del paleozoico ’77!
Se poi vogliamo fare le pulci al team azzurro, fra i convocati per la partita di oggi ci sono, escludendo i portieri e in ordine di ruolo, Barzagli (’81), Chiellini (’84), Maggio (’82), Pirlo (’79), De Rossi (’83), Gilardino (’82). Forse ci stiamo prendendo in giro!
Dispiace molto questo snobbare un calciatore che nonostante la “veneranda” età di 31 anni sta comunque facendo, forse, il suo migliore campionato. Cesare dovrebbe anche conoscerne le qualità umane poiché, dopo la famosa esclusione dalla lista Champions e anche dalla rosa della Fiorentina, il buon Pasqual non ha mai fatto polemica, ha continuato a lavorare ed è rimasto a Firenze fino a diventarne il veterano e meritato capitano.
I ripensamenti avuti su uomini che aveva allontanato da Firenze, o accettato che lo facesse la società, sembrano non essere riproponibili in questa situazione.
Ma consoliamoci col dire che a noi degli azzurri interressa il giusto e che vestire la casacca viola vince il confronto con qualsiasi altra. E poi è di nuovo un covo di gobbi: ce ne sono ben 8, come ai vecchi tempi dei blocchi bianconeri. Un copia-incolla dalla Juve all’Italia per molti settori del campo. Impossibile tifarli!
Come noi Cesare Prandelli sta aspettando il recupero di Giuseppe Rossi, appena arrivato a Firenze. A tal proposito potremmo fargli un ricatto: se non vuoi il nostro Pasqual, a tempo debito non ti daremo Pepito. Non si può? Anche ignorare un buon difensore, non si dovrebbe.
La Signora in viola