CHI VUOL BENE ALLA FIORENTINA?
E' un pò come quel paradosso che dice... Chi è nato prima, l'uovo o la gallina? Tale frase, divenuta proverbiale, esemplifica l'inutilità di un discorso, l'incapacità di giungere ad una conclusione concreta. Allo stesso modo poniamo il dubbio... Chi vuol bene alla Fiorentina? E subito qualcuno potrebbe ribattere... "Ma la Fiorentina, fa qualcosa per farsi voler bene?" Apparentemente no, in entrambi i casi. Apparentemente nessuno vuol bene alla Fiorentina, come la Fiorentina non sta facendo niente per farsi voler bene. A tutti i livelli: squadra, società, dirigenza, nessuno escluso. Come vedete, anche in questo caso (come per l'uovo e la gallina), non giungeremo a nessuna risposta concreta perchè le colpe sono probabilmente da dividere in parti uguali. Sarebbe facile, altresì, elencare i motivi per i quali la Fiorentina non si fa voler bene (gioco assente, classifica deficitaria, impegno e condotta morale discutibile di alcuni giocatori, pressappochismo dirigenziale, strutture obsolete e inadeguate... tutti motivi più che validi), noi invece preferiamo soffermarci su chi sta contribuendo ad affondare la Fiorentina, su chi spara sulla "crocerossa" (ce lo auguriamo) senza rendersene conto.
Cominciamo dai tifosi. Va da se come il tifo viola sia da sempre uno dei più affezionati della serie A, al limite della morbosità nei momenti belli, al limite della critica esacerbata, dell'autolesionismo, nei momenti brutti. Lecito, ci mancherebbe, anche quando tutto questo sfocia nella contestazione. Purtroppo venerdì sera si è andati oltre: dopo il terzo gol del Napoli, una parte dello stadio (grande? piccola? poco importa...) ha applaudito ironicamente, con l'evidente intento di schernire, dileggiare, deridere, umiliare la Fiorentina. E badate bene, il nostro stupore non intende giustificare qualche ragazzotto viziato che in campo non merita assoluzione, bensì intende salvare la maglia, l'ideale, il significato del nome Fiorentina come simbolo di Firenze. La Fiorentina in quanto espressione della fiorentinità, dei valori etici e sportivi della nostra città, non può e non deve essere derisa, nè dileggiata, nè umiliata. La Fiorentina può (anzi deve) essere fischiata, criticata, contestata quando lo merita (espressioni sacrosante di dissenso, ancorchè civile) ma non schernita come qualcuno ha fatto venerdì sera dopo il gol di Lavezzi. Una sparuta minoranza dite? Può darsi, ma la cosa ci ha dato enorme fastidio, come se qualcuno non aspettasse altro per urlare... "L'avevo detto io" oppure... "Vediamo se è la volta buona che se ne vanno (i Della Valle ndr.)" No signori, questo non vuol dire voler bene alla Fiorentina. Al contrario, significa far di tutto per vederla sprofondare, col rischio stavolta di vederla sparire. Definitivamente. Ci fermiamo quì, certi che la maggioranza del tifo positivo (quello che vuole ancora bene alla Fiorentina...) saprà contrastare questo piccolo (?) ma pericolosissimo focolaio.
C'è poi la dura realtà del campo. Lo sapevamo da tempo, ma sabato (con la consueta sincerità che lo contraddistingue, va detto) Riccardo Montolivo ha ammesso "urbi et orbi" che la sua esperienza in maglia viola volge al termine. Lo ha detto ai bambini del Meyer, e si sa, ai bambini non si può mentire. A questo punto ci chiediamo: "cui prodest" tenere Montolivo in campo e schierarlo nelle prossime partite? Sopratutto il Montolivo visto contro il Napoli. Non varrebbe la pena pensare, sperimentare un centrocampo senza l'ex talento di Caravaggio, propedeutico a quello della prossima stagione? Lo diciamo in assenza ormai conclamata di obiettivi (compreso quello della salvezza, non scherziamo...) e potendo utilizzare in questo senso il finale di stagione. Sinceramente la superiorità del centrocampo partenopeo ci ha imbarazzato, e non può limitarsi al fatto tecnico: Inler, Dzemaili, Hamsik, sembravano praticare un altro sport rispetto allo stesso "Montolo", a Behrami (lui almeno aveva l'alibi dell'infortunio, come dimostrava l'abbondante fasciatura), a Olivera, Cassani, Vargas... Questione di voglia, di aggressività, vis agonistica, presente, presentissima negli uomini di Mazzarri, praticamente assente in quelli di Delio Rossi. Non sorprendiamoci poi se uno come Jovetic, chiamato a rientrare ed aiutare i compagni, si lamenta vedendo che qualcuno non fa altrettanto. Da quì, ad altri elementi dall'atteggiamento simile a Montolivo, il passo è breve: che dire di Vargas, fuori condizione in maniera cronica, di Cerci (un quarto d'ora aberrante il suo...), di Lazzari, di Ljajic, De Silvestri... Venerdì sera la Fiorentina ha schierato tre calciatori titolari che l'anno prossimo certamente non faranno parte della rosa viola: Natali, Montolivo e Vargas. Altri tre erano in panchina, e due sono entrati a partita in corso (Marchionni e Cerci, l'altro era Felipe). Fermo restando la loro professionalità, come possono questi giocatori dare l'anima per la Fiorentina? Come possono "voler bene" alla Fiorentina?
Chiudiamo con la dirigenza. Pantaleo Corvino è a Vernole (per carità, è in ferie...ne ha facoltà), Andrea Della Valle si è rivisto a Firenze dopo settimane (la neve, evidentemente, si è sciolta) e se n'è andato senza rilasciare dichiarazioni. Diego Della Valle è solo un pallido ricordo (lui ed il suo hobby), Cognigni e Mencucci beh...andiamo oltre. Noi ripetiamo la domanda: qualcuno vuol bene a questa Fiorentina? Qualcuno ha a cuore le sorti di questa squadra? Quando Delio Rossi si volta, si guarda intorno, cosa vede? Partecipazione, coinvolgimento, o solo disinteresse? Noi purtroppo in questo momento conosciamo le risposte, ma speriamo tanto di sbagliarci...