"CORSI E RICORSI..." DALLA SALVEZZA ALLA CHAMPIONS, E SULLO SFONDO CALCIOPOLI
L'immagine più forte di un pomeriggio vissuto al "Bentegodi" è Luca Toni, che fa il giro di campo con una parrucca viola, e tutt'intorno una gioia virtuale, surreale. Lo stridore tra la felicità per un traguardo raggiunto e la consapevolezza per ciò che sarebbe accaduto di lì a poche ore. Eh già, perchè tutti sapevano (fin dalla mattina) e tutti fingevano di non sapere. Troppo grande era la voglia di festeggiare, di celebrare la prima qualificazione in Champions League dell'era Della Valle, a soli quattro anni dal fallimento, dall'incubo della C2. Da Gubbio all'Europa dei grandi: sembrava una favola e, purtroppo, una favola rimase. Ancora per due anni. Chievo-Fiorentina di quel 14 maggio 2006 fu tutto questo e non solo, poichè la genesi di un dramma sportivo appartiene ad un altro Chievo-Fiorentina, andato in scena esattamente 12 mesi prima. E' l'8 maggio 2005, è la Fiorentina di Dino Zoff, dei "cattivi pensieri", del triplice cambio d'allenatore (Mondonico, Sergio Buso, poi "Dinomito"), è la Fiorentina tartassata dagli arbitri, di Diego Della Valle che ad injzio stagione era entrato come un elefante nella cristalleria del Palazzo del calcio. Galliani e soci gliel'avevano giurata e la Fiorentina sprofondava, sempre più giù. Ebbe a dirci, un giorno, un importante dirigente viola dell'epoca: "Il loro obiettivo era far paura alla Fiorentina, ma la situazione era sfuggita di mano e ci stavano mandando in serie B. Poi, alle ultime quattro partite, siamo riusciti a raddrizzare la situazione..." Col senno di poi, apparve chiaro cosa voleva dire... "raddrizzare la situazione", nelle ultime quattro partite poi... La quart'ultima di quel campionato maledetto (il 2004-2005) era appunto Chievo-Fiorentina, per i viola una sorta di ultima spiaggia: vincere o affogare. Si veniva dalla sconfitta casalinga contro il Milan (anche lì, errori arbitrali a go-go) e al 43' Miccoli si inventa una punizione capolavoro che firma l'1-0. Nella ripresa, al 79', Bojinov (di destro) realizza il 2-0, prima che Mandelli accorci le distanze a 4 minuti dalla fine. Proprio al 90' lo stesso Mandelli viene atterrato nei pressi dell'area piccola, sarebbe rigore ma Dondarini di Finale Emilia sorvola. Una tantum, dopo tante vessazioni. Un anno dopo si capirà il perchè. Finisce in gloria, la Fiorentina vince, conquista tre punti vitali e si avvia verso la meritata salvezza. Nel mezzo ci saranno ancora Rosetti ed il fallo di mano di Zauri, il 3-0 sul Brescia, il pareggio tra Lecce e Parma, con apoteosi finale. La Fiorentina è salva, possiamo ripartire... All'orizzonte, Cesare Prandelli.
Dodici mesi dopo è tutta un'altra musica. I viola si giocano la qualificazione alla Champions League grazie ad un campionato strepitoso, Luca Toni capocannoniere con 30 gol (chiuderà con 31), Frey saracinesca, Pasqual novello Roberto Carlos. E poiJorgensen, Pazzini, Fiore, Brocchi, Ujfalusi... tutti protagonisti di 38 giornate indimenticabili. Quel giorno il "Bentegodi" fu invaso da 30.000 tifosi viola, partiti da Firenze ignari delle notizie che li investiranno in quel di Verona. La mattina del 14 maggio 2006, infatti, esplode il "bubbone" calciopoli, e la Fiorentina c'è dentro fino al collo. La partita incriminata è proprio Chievo-Fiorentina di 12 mesi prima, quella dell'atterramento di Mandelli, quella arbitrata da Dondarini di Finale Emilia. La Fiorentina, comunque, gioca alla morte come se niente fosse, vince 2-0 (Toni e Dainelli i marcatori), si classifica quarta assoluta e va dritta ai preliminari di Champions League. La festa può cominciare. I giocatori esultano (sanno? non sanno?), i tifosi stanno al gioco (le radio, intanto, martellano con la ferale notizia), Luca Toni si traveste e piroetta variopinto sul rettangolo verde, Prandelli viene portato in trionfo. Tutto inutile, tutto vano, già dalla mattina dopo (a mente fredda) si capirà fino in fondo la gravità della situazione. Le richieste formulate il 4 luglio 2006 sono tremende: Fiorentina retrocessa in serie B, e penalizzazione di 12 punti da scontare nel campionato 2006-2007. Il 25 luglio la sentenza della Corte Federale recita: Fiorentina riammessa alla serie A con 19 punti di penalizzazione e tre turni di squalifica del campo. Il 27 ottobre l'ultima modifica alla sentenza: i punti di penalizzazione da -19 passano a -15 e viene tolta anche la squalifica del campo. Il 3 novembre Andrea Della Valle annuncia che la Fiorentina non ricorrerà al TAR e commenta... "Torniamo a parlare di calcio". Resta una grande amarezza, la sensazione di aver preso parte ad un gioco più grande di noi, e quel pomeriggio trascorso al "Bentegodi" di Verona, bellissimo, meraviglioso, ma terribilmente inutile.