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DA PISA A PALERMO, PASSANDO PER PIACENZA. CARI DELLA VALLE, 500 DI QUESTI GIORNI...

di Stefano Borgi

Era il 21 agosto 2002, con la ferita ancora aperta. Ci presentammo in 25.000 all'Artemio Franchi e venimmo accolti da un cimitero di lumini con la scritta: "ACF Fiorentina, riposa in pace". Chi giocava? Il Pisa ed una squadra (mi sembra si chiamasse Florentia Viola) nata appena 19 giorni prima. Sarebbe troppo facile adesso ironizzare sullo status attuale dei tifosi nerazzurri, ricordiamo invece un'ipotesi affascinante di squadra, una maglia che non ci rappresentava (bianca, con pochissimo viola), un nome che non ci piaceva, undici ragazzini in campo guidati dal "vecchio" Angelo Di Livio. Però contava lo spirito, l'idea, ed a quella ci eravamo già affezionati. Nasce così la storia dei Della Valle a Firenze, rinasce così la storia del calcio a Firenze, esattamente 500 partite fa. Da allora 221 vittorie, 139 pareggi, 129 sconfitte, una promozione in serie C (poi trasformata in serie B), una in serie A, quattro qualificazioni all'Europa che conta (due reali, due virtuali), una semifinale in coppa Uefa, un ottavo di finale in Champions League. Solo piazzamenti, nemmeno un trofeo... ma di questo parleremo dopo. Da Pisa a Palermo insomma, 11 anni caratterizzati da grandi personaggi (Corvino, Prandelli, Mutu, Frey, Gilardino) da immense bufale (Bolatti, Castillo, Keirrison, il "Tanque" Silva) da infinite speranze. E finchè resistono quelle, ci sarà sempre un domani...

CORSI E RICORSI STORICI - Qualcuno si chiederà cosa c'entra Piacenza. E' presto detto: oggi sono 17 anni da quel 12 maggio 1996, quando la Fiorentina di Ranieri battè il Piacenza con un gol di Piacentini al 21'. Le cronache recitano autorete di Corini, ma a noi piace premiare la volontà, il sacrificio di uno che la vita da mediano l'ha vissuta davvero, correndo, lavorando più di Oriali, senza per questo esser mai ricordato. Era la Fiorentina di Batistuta, Baiano, Rui Costa, che grazie a quella vittoria all'ultima giornata si classificò terza a pari merito con la Lazio conquistando l'accesso alla coppa Uefa. Al tempo era davvero un'altra domenica: in Champions League andavano le prime due, le seguenti quattro accedevano alla coppa uefa, la vincente della coppa Italia veniva dirottata in coppa delle coppe. E quell'anno la Fiorentina non si fece mancare niente: sei giorni dopo, il 18 maggio, i viola sbancavano Bergamo con due gol di Amoruso e Batistuta, vincevano il quinto trofeo nazionale della storia gigliata, e venivano accolti da 30.000 tifosi all'Artemio Franchi. Erano le 3 di notte, ed eravamo tutti lì. Fino al 26 agosto 1996, la notte dell'Irina te amo, la notte della supercoppa italiana, un'altra serata vincente per i colori viola. E torniamo alle 500 partite della gestione Della Valle. Tanti piazzamenti, anni meravigliosi con Prandelli, uno altrettanto bello ed i prossimi che promettono con Montella. Ahimè, nessun titolo, nessuna coppa. Nemmeno una misera coppa Italia. Per questo abbiamo ricordato Piacenza, perchè dopo quella qualificazione arrivarono due grandi trofei. I Della Valle (ne siamo certi) stanno lavorando per questo, intanto auguri... e 500 di questi giorni.


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