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DA TONI A VRYZAS... E RITORNO

di Stefano Borgi
foto di Stefano Borgi

Quell'anno Luca Toni si palesò all'Italia del pallone. In tutta la sua potenza (o quasi), la sua forza, la sua capacità di fare gol da tutte le posizioni. Era il 2004 e quel ragazzone dinoccolato proveniente dal Brescia di Mazzone (giocava in coppia con Baggio, mica male...) approdò al Palermo di Zamparini in cerca di rilancio. A 26 anni suonati, scendendo di categoria dopo 4 stagioni disputate in serie A. Il "quasi" di cui sopra ci serve per dire che il miglior Toni lo si vedrà due anni dopo in maglia viola, ma vale la pena ricordare come nel biennio siciliano Luca mise a segno 50 gol in 80 partite, e nella stagione 2003-2004 si laureò capocannoniere con 30 reti in 45 gare. Perchè parliamo così insistentemente della stagione 2003-2004, tra l'altro disputata da viola e rosanero in serie B? Perchè segnatamente alla 32° giornata, si disputò uno dei Fiorentina-Palermo più drammatici e allo stesso tempo decisivi che la storia ricordi, la partita della svolta (per i gigliati, non per il Palermo che dominò il campionato) sulla strada della serie A.

Anche allora si giocò in notturna, di venerdì 12 marzo per lo strampalato calendario della serie cadetta, Fiorentina reduce da un anonimo pareggio per 0-0 in quel di Treviso. Per i viola era un momento di transizione, a poche settimane dal cambio tecnico tra Cavasin e Mondonico che ancora non aveva dato gli effetti sperati. Serviva una vittoria di grande effetto, una sterzata anche psicologica (oltre che numerica, di classifica) e la partita con la capolista Palermo giungeva a proposito. Fiorentina schierata con un 4-3-3, inusuale per un italianista come Mondonico, anche se Fantini sulla destra fungeva come ala di raccordo tra il centrocampo e le punte. Comunque, viola in campo con... Cejas; Maggio, Viali, Delli Carri, Savini; Piangerelli, Di Livio, Ariatti; Fantini, Riganò, Graffiedi. Rispondeva il Palermo, allenato da Guidolin (che sostituiva Silvio Baldini esonerato dopo poche giornate), con gente del calibro (per la categoria) dei fratelli Filippini, il futuro campione del mondo Fabio Grosso, Eugenio Corini, Mutarelli, Zauli, e quel pennellone da Pavullo sul Frignano... Luca Toni. Detto fatto, dopo 20 minuti Toni è già in gol: punizione tagliata di Corini, Toni sbuca dietro a Savini e Delli Carri e di piatto sinistro trafigge Cejas. Fiorentina-Palermo 0-1, e tutto questo sotto la Fiesole. Reagisce la Fiorentina, testata e traversa di Maggio, quindi il pareggio di Di Livio su punizione "spizzata" da Toni dal vertice destro dell'area, che pareggia (in tutti i sensi) le sorti della partita. Si va al riposo, mentre la Fiesole spiega un paio di striscioni polemici contro l'allora presidente Gino Salica ed il D.G Fabrizio Lucchesi. Come vediamo, passano gli anni ma le situazioni restano identiche. Nella ripresa il Palermo si dimostra più squadra, controlla agevolmente la partita e sfiora il raddoppio (addirittura tre volte) ancora con Toni. Sempre bravissimo Cejas. Fino al capolavoro di Mondonico. Doppio cambio al 73' e all'82': entra il greco Vryzas (fischiato al suo ingresso) per Riganò, entra anche Camorani per Graffiedi. Saranno entrambi decisivi, alzi la mano chi lo pensava al momento delle sostituzioni. Siamo al 92', cross dalla tre quarti di Di Livio, esce goffamente il portiere rosanero Berti (siciliano di appartenenza, fiorentinissimo di nascita) palla sulla testa di Camorani che caletta nella porta sguarnita: traversa, irrompe sulla ribattuta Vryzas che di sinistro scaraventa in rete. Fiorentina-Palermo finisce 2-1 nel tripudio generale, con la sensazione che qualcosa stava cambiando. Da quel giorno, infatti, per i viola sarà una cavalcata trionfale: in sequenza le vittorie con Verona, Bari, Como e Ternana, un paio di stop con Genoa e Livorno, fino alla conquista del fatidico sesto posto finale. Il doppio spareggio col Perugia di metà giugno, poi, è già antrato nella storia.

Ed il nostro eroe? Altrimenti detto... LucaToni e Furmini? Toni, Vryzas...e ritorno abbiamo titolato, proprio perchè Luca, da spauracchio per la Fiorentina, divenne nella stagione 2005-2006 l'idolo incontrastato della curva Fiesole. Una sorta di contrappasso dantesco, un ritorno nella terra del sommo poeta a miracol mostrare due anni dopo quella partita nella quale (da solo) terrorizzò l'intera retroguardia viola. Toni a Firenze diventò capocannoniere, vinse la scarpa d'oro, conquistò stabilmente la nazionale e vinse il mondiale 2006 da titolare. Insomma, Toni in maglia viola... di tutto di più. Noi (a differenza di altri) lo ricordiamo con piacere, anche perchè quella sera del 2004 dette l'idea di non infierire più di tanto...


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